SPECIALE KEN LOACH
Romanzi di (mal)formazione
Kes è il secondo film di Ken Loach, che nel 1969 si accreditava ancora come Kenneth Loach. È tratto dal romanzo A Kestrel for a Knave di Barry Hines, pubblicato l’anno precedente. Guardare Kes coi sottotitoli è necessario ma doloroso come dev’essere per uno straniero guardare qualche film neorealista o una commedia profondamente italiana come Amici miei.
Loach ci porta nello Yorkshire delle miniere di carbone dove si parla un inglese difficile da comprendere, tanto è pieno di inflessioni e modi di dire. Il carbone sta ormai cedendo il passo a combustibili di tipo diverso e le tasche degli operai sono più vuote che mai. Billy Casper è un ragazzino tutto pelle e ossa, ha quindici anni e va a scuola, dove è considerato uno stupido scansafatiche. Non è popolare e non ha interessi lavorativi, anche se il suo fratellastro maggiore, il prepotente Jud, ha già deciso per lui: Billy comincerà presto a lavorare nelle miniere come tutti i proletari della comunità. Un giorno, Billy segue un gheppio e scopre un nido tra le rientranze di un vecchio muro. Dopo aver rubato un libretto sulla falconeria, Billy si arrampica sul muro e adotta un piccolo volatile, dedicando tutto il suo tempo libero ad addestrarlo. In breve tempo, Kes il gheppio impara a fidarsi di Billy e planare sul suo guanto per prendere il cibo. La strana coppia comincia ad attirare l’attenzione del paese e una cosa diventa evidente: per Billy non sarà facile difendere Kes dalle invidie dei suoi compagni attaccabrighe, dei professori ottusi e dalla sua famiglia problematica. Kes racconta la storia di formazione anomala, emozionale ma poco appagante, di uno scavezzacollo che si scopre finalmente responsabile nei confronti di un animale. Billy dovrà accettare la dura realtà del villaggio industriale, dove cittadini e istituzioni faticano ad accettare che un briccone qualsiasi coltivi indisturbato le sue passioni che esulano dal lavoro e dal puro intrattenimento ricreativo, sempre finalizzato al lavoro. Più che sulla formazione – o malformazione – di Billy, infatti, l’accento è posto sull’aspetto sociologico della storia e sulla rappresentazione di quel proletariato industriale che va sparendo. Billy ha l’età in cui deve scegliere cosa fare nella vita, ma il lavoro del fratello e di tutta la comunità in cui vive è a rischio oltre a essere duro e sotto pagato. Non è un caso, quindi, che il ragazzo sia così demotivato e che trovi soddisfazione solamente nella falconeria, un’attività che pratica in solitudine e da autodidatta.
Kes [id., Gran Bretagna 1969] REGIA Ken Loach.
CAST David Bradley, Freddie Fletcher, Lynne Perrie, Colin Welland, Brian Glover.
SCENEGGIATURA Barry Hines, Ken Loach, Tony Garnett (tratta dal romanzo A Kestrel for a Knave di Barry Hines). FOTOGRAFIA Chris Menges. MUSICHE John Cameron.
Drammatico, durata 110 minuti.