Barack Milhous Obamixon
Nel 2008 Barack Obama aveva acceso un senso di speranza e fiducia diffusi, anche in strati dell’opinione pubblica non necessariamente di fede democratica e anche al di fuori dei cinquanta stati a stelle e strisce.
Allo stesso modo, otto anni dopo, molti sono rimasti delusi dal suo operato; che la delusione sia dovuta alle speranze troppo ingenue, utopiche, entusiaste e decontestualizzate della vigilia, o che nasca dal fatto che Obama effettivamente non è stato all’altezza e che i suoi proclami di cambiamento siano stati pura finzione elettorale, è da vedere. Probabilmente, come spesso accade, la verità sta nel mezzo, ma non è questo che ora ci interessa. Ci interessa sapere che Joe Sacco fa parte di coloro che sostengono nettamente la seconda versione e che sfoga la sua rabbia e il suo rancore verso l’ex senatore dell’Illinois in BUMF, feroce e visionaria satira in cui Obama viene sostituito, senza che nessuno se ne accorga (neanche la moglie Michelle) dal personaggio probabilmente più bersagliato e bistrattato della storia statunitense contemporanea: Richard Nixon. Basterebbe già questo a definire la carica di rabbioso sarcasmo della graphic novel e la durezza con cui il fumettista considera il bilancio di questi otto anni. Sacco racconta il ritorno del redivivo Nixon nei panni di Obama mischiando piani temporali e mondi paralleli, usati come metafora per colpire gli aspetti che l’autore considera emblematici dei cambiamenti mancati e delle promesse perse nel vento: Guantanamo e le torture, il controllo della privacy dei cittadini e la morte di Bin Laden usata come propaganda, senza dimenticare l’abuso dei droni militari in zone calde. Non c’è un briciolo di naturalismo, per così dire, in BUMF, e i riferimenti all’attualità avvengono tutti attraverso grottesche allegorie in cui il presente nella sua dimensione più reale è solo accennato. Apparendo però chiarissimo; si vede infatti la freccia che colpisce il bersaglio nonostante, per esempio, Bin Laden sia qui personificato dal kaiser crucco della Prima Guerra Mondiale e le torture avvengano in un pianeta sconosciuto al di fuori del sistema solare raggiungibile dallo scantinato della Casa Bianca. Joe Sacco schiaccia quindi sul pedale dell’allegoria e della visionarietà, come a volersi sfogare distaccandosi dal graphic journalism che lo ha reso famoso, creando un unicum narrativo, spaziale e temporale apparentemente senza regole che vuole simboleggiare come il potere nei suoi aspetti più pericolosi e deleteri si autoalimenti. Con quest’opera feroce e tragica Sacco conferma il suo immenso valore come disegnatore, ma a livello narrativo non sempre riesce a gestire con la stessa efficacia la narrazione complessa e il dialogo continuo tra allegoria e realtà, pur regalando momenti notevoli e di un’efficacia innegabile.
BUMF – Vol. I [id., USA 2016] TESTI E DISEGNI Joe Sacco.
EDIZIONI Rizzoli Lizard.
Graphic novel, b/n, 128 pagine.