SPECIALE ITALIANA DOC
Il sentimento di una città
Può una città possedere un’anima? Può avere una propria coscienza e un proprio spirito che la elevino al di sopra della comune elencazione di vie, piazze, monumenti? Presentato Fuori Concorso alla 67. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (2010) Sei Venezia rappresenta una sfida allettante e insolita per il regista Carlo Mazzacurati: raccontare Venezia senza accontentarsi dell’agiografia abusata sul suo splendore, sulle code infinite e sui luoghi del turismo.
Col suo stile schivo e sensibile divenuto nel corso degli anni marchio di fabbrica immediatamente riconoscibile (e applicabile ad ogni registro affrontato, come dimostra anche La passione, film sempre presente a Venezia 2010), Mazzacurati si approccia alla Serenissima con il desiderio di scovare gli angoli nascosti di una città “nuova”, da intendersi come spazio narrativamente intimo e per nulla geografico. Lo spunto iniziale è già nel titolo: Sei Venezia gioca amabilmente con la voce del verbo essere e col numero sei; sei come i sestieri della città, come le ore che scandiscono gli intervalli delle maree e come le storie dei protagonisti del film. Un viaggio alla scoperta di un territorio sconosciuto per Mazzacurati, veneto nato a Padova che attraverso Mestre, l’hotel Danieli, Sant’Alvise, Murano, un bar vicino a piazza San Marco e Sacca Fisola s’è spinto alla ricerca di una chiave che aprisse le porte più segrete ed invisibili del capoluogo. Davanti ai nostri occhi scorrono le umane vicende di un gruppo di persone coraggiose, sfrontate e tenere: ci sono la cameriera d’albergo che svela come le star di Hollywood non siano così “luminose” e il pittore eccentrico che spiega la sua difficoltà di integrarsi a Burano, il ladruncolo che ama auto-definirsi “fortunato nella sfiga” perché ha evitato il baratro della droga e il tredicenne appassionato di arti marziali. E ancora l’archeologo per passione con la sua gestualità da scienziato e il pacato pensionato che svolge da volontario le mansioni di archivista. Eccola allora l’anima di Venezia, la sinfonia di singole voci costruita su sapienti dettagli che lasciano filtrare con leggerezza la verità oltre la messinscena. Mazzacurati – grazie anche all’occhio della cinepresa di Luca Bigazzi e al contrappunto musicale di Eleni Karaindrou (già curatrice delle musiche per Theo Angelopoulos dal 1984 al 2004) – rompe l’opacità della laguna. Ed è nella bellezza inconsapevole che ognuno possiede, così come nell’andatura dolente e dignitosa dell’umanità alla ricerca del riscatto, che Mazzacurati trova la piena quadratura del proprio cerchio poetico, la misura espressiva e il tono “malincomico” artisticamente inseguito e strenuamente difeso per tutta la vita.
Sei Venezia [Italia 2010] REGIA Carlo Mazzacurati.
SOGGETTO Carlo Mazzacurati, Claudio Piersanti, Marco Pettenello. FOTOGRAFIA Luca Bigazzi. MUSICHE Eleni Karaindrou.
Documentario, durata 95 minuti.