4° Cervignano Film Festival, 20-25 settembre 2016, Cervignano del Friuli
Il dramma del dopo
Uno stato larvale in cui l’organismo si accoccola su se stesso, sente il sapore del dolore, percepisce il peso del cambiamento; poi però arriva il momento in cui l’individuo si scrolla di dosso quel manto e apre gli occhi.
La nuova luce in un primo momento sarà insopportabile, ma necessaria per ricominciare a respirare. Ci si deve adattare per superare una morte, ma non sempre è possibile, come in Adaptacja di Bartosz Kruhlik, in concorso al Cervignano Film Festival. Non si scende a patti con la perdita, anzi, le ferite vengono riaperte in continuazione per rivivere eternamente il dramma. Fin da subito la sensazione è quella dell’assenza, di una mancanza, inspiegabile ma acuta e dilaniante, come quella di colui che pur avendo perso un arto ne percepisce la fisicità ma anche, consapevole del “danno”, ne avverte la dolorosa assenza. Adaptacja racconta proprio questo e il titolo “lavora” per contrasto: un adattamento per la famiglia non ci sarà mai. Il cortometraggio del regista polacco insegue lo strazio lancinante e insopportabile di due genitori e di un fratello privati di un congiunto. All’inizio ci troviamo in un vuoto asettico, talmente ingestibile da inglobare ogni cosa, in cui si muovono i tre corpi che il lutto ha così lacerato da renderli paradossalmente quasi da lui impenetrabili. Poi la tensione aumenta e come cellule cancerose le une ammalano le altre in un crescendo ineluttabile, le collisioni sono tanto violente da strappare le carni, ferire l’anima riportando a galla quel giorno maledetto. I tre stracciati, in brandelli vagano in terra per soffrire ancor di più, per addolorare l’altro, dirsi le parole più terribili, come se il loro fine fosse quello di purgare fino all’ultima immagine. È calata su questa famiglia una coltre di buio e castigo a cui intimità, amore, sostegno sono estranei: è potente l’immagine in cui il padre per spingere il figlio a ricordare la dinamica dell’incidente simula una folle corsa contro un muro o quella in cui il sopravvissuto rinfaccia ai genitori di avergli sempre preferito il fratello. Adaptacja scrive un eterno canto di morte le cui ancelle sono rabbia e senso di colpa: la rabbia dei genitori che non trovano pace non solo per la perdita del figlio ma anche di fronte allo scoramento dell’altro – terribile il momento in cui il sopravvissuto finge di chiamarsi come il morto –, animale in una gabbia fatta di rimorsi e pena, e la colpa del fratello che non sopporta di essere rimasto in vita. In modo terreno Bartosz Kruhlik porta il pubblico in un tunnel di cui non si vede la fine, rendendo umano e reale un concetto caro a biologia e psicologia evidenziandone con forza espressiva, asciutta e tragica, la complessità della messa in atto.
Adaptacja [id., Polonia 2016] REGIA Bartosz Kruhlik.
CAST Michal Wlodarczyk, Dariusz Siastacz, Malgorzata Witkowska.
SCENEGGIATURA Bartosz Kruhlik. FOTOGRAFIA Michal Dymek. MUSICHE Andrej Strzemzalski.
Drammatico, durata 25 minuti.