13° Magna Graecia Film Festival, 23-31 luglio 2016, Catanzaro Lido
“I figli sono per la madre ancore della sua vita”
L’esordio dietro la macchina da presa di Fernando Muraca, già valorizzato in terra calabrese grazie a un’ottima distribuzione e alle numerose proiezioni nelle scuole, è il racconto anti-epico e cronachistico della piaga sociale ‘ndranghetista letto attraverso lo sguardo dolente delle madri affiliate, procreatrici di soldati per l’esercito mafioso.
Tre donne al centro della vicenda: Caterina, sposa del capo clan Alfredo; Assunta, la sorella minore rimasta vedova e subito risposata controvoglia a Nando; Vittoria, indefesso magistrato che prova a bonificare la terra calabrese dal cancro della criminalità organizzata. Poi ci sono i figli delle due donne ‘ndranghetiste – Giuseppe e Pasquale – iniziati in giovane età ai sanguinari cerimoniali mafiosi. Non è facile parlare di anti-stato e potere della malavita, né tanto meno indagare, attraverso le immagini livide e i dialetti di una terra infetta, la vita quotidiana di una famiglia criminale, tra rituali segreti, madri consenzienti e figli pronti ad avventurarsi, fin dalla prima adolescenza, sul terreno accidentato delle guerriglie tra bande. Se poi a essere poste sotto la lente d’ingrandimento sono le figure femminili responsabili dell’educazione dei figli, il compito diventa ben più arduo e necessita di una lettura che anteponga allo spettacolo dei classici crime movie una visione più intima e delicata. Fernando Muraca, attingendo al romanzo di Monica Zapelli Il cielo a metà, si mostra indulgente proprio verso tale lettura che ha l’intento di restituire il malessere generato dalla criminalità organizzata introiettandolo in un dramma familiare a tinte fosche, ottimamente recitato da Valeria Solarino, Ninni Bruschetta e dal trio di talenti calabresi Daniela Marra, Marco Aiello e Piero Calabrese. Nella terra dei santi, come la chiamavano i Greci ortodossi dell’Italia meridionale, ci ha già condotto Francesco Munzi in Anime nere, una moderna tragedia greca anch’essa ispirata da un romanzo capace di scavare nelle segrete profonde di luoghi ormai intaccati dall’orrore malavitoso; l’intento di Muraca, costretto a girare in Puglia per i divieti imposti dalla regione, coincide con l’ambizione di fondere l’agile scrittura dal tono sentimentale al dramma antico carico di pathos, interiorizzando alterchi e conflitti tra consanguinei e costringendoli a fare i conti con le idiosincrasie di una terra bella e impossibile. Non un dramma cupo come il film di Munzi, affresco topografico che lega gli uomini corrotti alla propria terra infame, ma ballata struggente intonata da voci femminili che risuonano con forza in quei luoghi malsani.
La terra dei santi [Italia 2015] REGIA Fernando Muraca.
CAST Valeria Solarino, Ninni Bruschetta, Lorenza Indovina, Marco Aiello, Piero Calabrese.
SCENEGGIATURA Fernando Muraca, Monica Zapelli. FOTOGRAFIA Federico Annicchiarico. MUSICHE Valerio Vigliar.
Drammatico, durata 89 minuti.