Rivolte
Di storie di immigrati e immigrazione purtroppo sono colme le pagine della cronaca nera, e il nostro Paese spesso è antagonista in queste luttuose vicende. Il cinema si sforza, nel bene e nel male, a divulgarle e Mediterranea di Jonas Carpignano ne è un esempio.
Il regista italo-afro-americano ha presentato il suo film lo scorso anno alla “Semaine de la Critique” di Cannes, portando alla “ribalta” dell’ingessato festival un pezzo di Italia. Mediterranea racconta, infatti, la storia di Ayiva e Abas che dal Burkina Faso arriveranno a lavorare nei campi di arance a Rosarno in Calabria. I due amici dovranno combattere contro pregiudizi e rivolte scatenate dalla miopia e ignoranza del razzismo più becero, che anche in questi giorni dimostra di non cessare mai, anzi. Carpignano utilizza attori non professionisti, cosa che rivela l’attento studio sul campo che si ipotizza sia stato fatto, non giudica ma espone i fatti a noi spettatori che li conosciamo ma, finché non arrivano nei nostri social o negli schermi dei nostri televisori, facciamo finta di ignorare. Forse la mancanza di un punto di vista “originale” rende Mediterranea un’opera ben fatta, sì, ma poco sviscerata. A Rosarno nel 2008 scoppiò uno dei primi conflitti tra migranti e cittadini e, seppur questo emerga dal film, le ragioni sembrano più complesse rispetto a quelle evidenziate dal film. Anche se non era nelle intenzioni del regista, forse un documentario alimentato dalle voci dei protagonisti avrebbe potuto essere più logico alla causa. La schiavitù celata dalle cronache è minacciosamente più crudele del passato, ed è palese negli sguardi e nell’afflizione di Ayiva e Abas. Si comprendono gli stati d’animo dei protagonisti, le tappe che porteranno allo scoppio, ma mancano i sotterfugi e le malefatte del popolo che se non approfondite potrebbero passare per mera fiction. Rosarno è portatrice di quel pregiudizio che governa la vita di tutti, anche di chi si dichiara estraneo ad esso, che fomenta negli animi di chi ancora si rifiuta di conoscere. È uno dei mali della nostra società che dimentica presto e non fa quasi mai i conti con la Storia. Il potere cerca di accontentare tutti con rattoppi a problemi che necessitano invece di un grosso studio. L’importante è non essere privati dei nostri privilegi e compiere la buona azione di indignarsi, con frasi studiate e polemiche nei dibattiti sui social seduti comodamente nel nostro divano. Ad agire ci penserà qualcun altro. Un lampo di speranza arriva nel finale, ma è un vano sentimento che ancora oggi dimostriamo di non saper gestire.
Mediterranea [id., Italia/Francia/USA/Germania 2015] REGIA Jonas Carpignano.
CAST Koudous Seihon, Alassane Sy, Francesco Papasergio, Pio Amato, Vincenzina Siciliano, Fallou Fall, Aisha.
SCENEGGIATURA Jonas Carpignano. FOTOGRAFIA Wyatt Garfield. MUSICHE Dan Romer, Benh Zeitlin.
Drammatico, durata 107 minuti.