Vite di cinema
Emilio D’Alessandro è uno degli uomini più invidiati da ogni cinefilo: dal 1970 è stato l’assistente personale di un certo Stanley Kubrick, e ne ha seguito tutte le follie fino alla sua morte.
Miglior Documentario agli ultimi David di Donatello, S is for Stanley è un ritratto sorprendente e commosso di un uomo che ha vissuto buona parte della sua vita dietro le quinte del Cinema, senza quasi rendersene conto. Fa sorridere, infatti, sentire D’Alessandro affermare di aver visto i film di Kubrick per la prima volta dopo essere andato in pensione, elemento che discosta un po’ il documentario dall’ennesima idolatria del genio kubrickiano. Divi, storie cinematografiche, eccentricità, sogni e delusioni con la semplicità dell’uomo comune tutto lavoro e… poca casa. Ad Alex Infascelli interessa raccontare Kubrick attraverso i cimeli, i ricordi e le note che Emilio conserva gelosamente, ma senza fini commerciali: il suo rapporto con Stanley diventò negli anni sempre più morboso, al limite della legalità (Emilio lavorava tutti i giorni), con conseguenti distacchi e “gelosie” della famiglia, ma con la consapevolezza di aver partecipato ad un rapporto straordinariamente e genuinamente irrepetibile. Scopriamo – o forse no – un Kubrick fragile, paterno e ossessionato dalla perfezione anche nella vita di tutti i giorni, attorniato da molte persone ma alla fine solo. Il cinema viene evocato solo da foto di scena e dall’audio di alcune sequenze celebri, ma l’ultima inquadratura che ci viene regalata mette i brividi e emoziona: Emilio, trasferitosi definitivamente a Cassino da Londra, ha un garage con ogni tipologia di memorabilia legata alle pellicole del regista di Shining, quasi come la parete di Ogni cosa è illuminata. I ricordi che non possono essere buttati diventano reliquie inestimabili. S is for Stanley ha una struttura ben chiara che si snoda attraverso i quattro film che sancirono il rapporto tra i due uomini (Barry Lyndon, Shining, Full Metal Jacket e Eyes Wide Shut), facendo affiorare la sana tirannia kubrickiana che muta man mano in affetto. Infascelli abbandona così i tecnicismi e si mette a servizio dell’uomo: Emilio si confessa alla macchina da presa senza mai sentirsi violato, e porta alla luce una storia personale che è una Storia del cinema. Il messaggio è che non bisogna mai dimenticare, anche quando si criticano, che i film sono costituiti dal lavoro di molti. L’Arte non si crea dal nulla, e neanche l’amore e il rispetto reciproco.
S is for Stanley [Italia 2015] REGIA Alex Infascelli.
CAST Emilio D’Alessandro, Janette Woolmore, Alex Infascelli.
SOGGETTO Alex Infascelli, Filippo Ulivieri, Vincenzo Scuccimarra. FOTOGRAFIA Edoardo Carlo Bolli, Gigi Martinucci. MUSICHE John Cummings.
Documentario, durata 78 minuti.