SPECIALE BUDDY MOVIE
Quando gli asini volano nel ciel
I diavoli volanti è uno degli ultimi film davvero importanti della coppia Stan Laurel e Oliver Hardy, i quali riprendono e allungano l’idea che aveva già caratterizzato il loro mediometraggio del 1931 I due legionari. È anche il primo film da loro girato al di fuori della collaborazione con lo storico produttore Hal Roach della MGM, che aveva accompagnato il duo fin dalla nascita.
Ollio si innamora di una graziosa albergatrice, ma – scoprendo che la donzella è già sposata – decide di togliersi la vita, facendosi ovviamente accompagnare da un perplesso Stanlio; l’intervento risolutore di un soldato li convince però ad arruolarsi nella legione straniera. Ovvio pensare che l’impatto dei due tra soldati e ufficiali non sia dei più tranquilli, soprattutto dopo la scoperta che la ragazza che Ollio voleva dimenticare è sposata proprio con l’ufficiale che li ha convinti ad arruolarsi. Finale tragicomico, che però sottolinea, in maniera pure un po’ poetica e di certo molto tenera, il legame inscindibile tra i due amici. Lo schema del film è quindi quello abbastanza tipico delle opere della coppia, così come viene ribadita la poetica della loro comicità: da un lato descrivere l’impatto su una realtà esterna e sul loro rapporto d’amicizia, dall’altro sulle caratteristiche mal assortite e male amalgamate del duo. Goffo, imbranato, un po’ “stiupìdo” Stan, in fin dei conti però saggio e buono; più arrogante, sicuro di sé, intuitivo Oliver, vittima della goffaggine dell’amico e che non sempre la vede lunga come pensa. Del resto, al di là del valore (altissimo, of course) della loro comicità, il contributo decisivo di Stanlio e Ollio alla storia del cinema comico è stato soprattutto quello di codificare definitivamente la “comicità di coppia”, cogliendo e rafforzando gli spunti offerti pochi anni prima da Buster Keaton e Fat Arbuckle. Con loro c’è per la prima volta uno stile dichiaratamente “duale” che nasce dal dialogo continuo ed esplosivo tra differenze e diversità, già evidenti nella diversa caratura fisica. Tutto questo trova conferma nei Diavoli volanti che, per il resto, è un gradino sotto i cortometraggi e i mediometraggi migliori della coppia (d’altronde questi rimangono forse i film in cui i due hanno espresso al meglio il loro potenziale) e che funziona ancora oggi soprattutto per i momenti esilaranti e memorabili di comicità fisica slapstick – si veda la sequenza in cui Stan continua a sbattere la testa o quella del tentato suicidio – mentre la comicità di parola sente un po’ più i decenni trascorsi, lasciando però – un po’ soggettivamente – la tenera ed ingenua sensazione del cinema di una volta, che amavi – con relativa cognizione di causa – quando eri bambino. Del resto è il film in cui Ollio canta Guardo gli asini che volano nel ciel, scritta dal doppiatore Alberto Sordi.
I diavoli volanti [The Flying Deuces, USA 1939] REGIA Edward Sutherland.
CAST Stan Laurel, Oliver Hardy, Jean Parker, Reginald Gardiner, James Finlayson.
SCENEGGIATURA Ralph Spence, Alfred Schiller, Harry Langdon, Charley Rogers.
FOTOGRAFIA Art Lloyd, Elmer Dyer.
MUSICHE Edward Paul (originali); Umberto Mancini, Ernesto Bonino (italiane).
Comico, durata 69 minuti.