69° Festival de Cannes, 11 – 22 maggio 2016, Cannes
Poesia semplice
Sette giorni, un personaggio, una città, tante poesie o forse una sola, un cane. Paterson si chiama come la città in cui vive e da cui ogni giorno parte con la corriera su cui lavora. Tutti lo (ri)conoscono, lo identificano come un simbolo locale e come un legame con l’esterno. Ma Paterson è anche artista, poeta per la precisione, anche se solo alla compagna talvolta legge qualche verso.
Paterson è un film di poesia, in cui il lirismo penetra visivamente in tutte le immagini, non rimanendo relegato nella dimensione dialogica o figurativa. L’ossessione artistica della compagna del protagonista si svela nella sua assurdità, iterando nuovi progetti tutti uguali (il bianco e il nero, la pittura, ecc…). Ma forse è proprio l’abitudine della ragazza di vedere l’arte ovunque a rivelare la portata potenziale di un taciturno autista della provincia del New Jersey, il quale, a sua volta, ascolta guarda e analizza per carpire nei dettagli circostanti ogni ispirazione lirica. I capitoli scandiscono i giorni e si suddividono nettamente in uno schema definito, incuranti di ciò che contengono e rappresentano. Il confronto tra la semplicità materiale e la profondità artistica trovano sintesi in Paterson, un affascinante Adam Driver il cui volto, straniato e a tratti inespressivo, risulta congeniale al personaggio come raramente è accaduto all’attore. Un incidente domestico banale pone fine (forse, ma auspicabilmente no) a un racconto di vita quotidiana e straordinaria allo stesso tempo. Un incidente ingenuo, niente di grave, ma naïf eppure complesso come lo sguardo di quella bambina che il protagonista individua come alter ego. Prodotto anche dagli Amazon Studios, Paterson si frammenta con pause narrative e inquadrature descrittive, che rispettano i tempi letterari che muovono il film, lasciando ai dettagli il compito di dare le informazioni più pratiche per corredare il racconto (i fiammiferi, la scritta sul muro del deposito). Il Concorso di Cannes 2016 vede in questo film un probabile vincitore, ma a prescindere dall’esito finale resta da registrare che, se Machado scriveva che “se hace camino al andar”, Jarmusch con Paterson mostra che la poesia si scrive scrivendo.
Paterson [id., USA 2016] REGIA Jim Jarmusch.
CAST Adam Driver, Golshifteh Farahani, William Jackson Harper, Masatoshi Nagase.
SCENEGGIATURA Jim Jarmusch. FOTOGRAFIA Frederick Elmes. MUSICHE Sqürl.
Drammatico, durata 113 minuti.