SPECIALE CANNES MÉMOIRES
L’essenziale è invisibile agli occhi
Uno dei vertici del cinema americano degli anni Settanta, La conversazione si impose al Festival di Cannes del 1974 fornendo un’immagine nitida e spiazzante della crisi morale e di identità che stava attraversando gli Stati Uniti.
Fulcro di questa rappresentazione è il personaggio interpretato da Gene Hackman, al centro di un equivoco di cui è allo stesso tempo artefice e vittima, causa dei suoi mali proprio come l’America del Vietnam e del Watergate, sconfitta, lacerata e affetta dalla sindrome del complotto. Harry Caul è un investigatore privato, “asso” delle intercettazioni, che nonostante abbia riscoperto una coscienza mai del tutto sopita, non riesce a liberarsi dal suo passato e ricade tragicamente in errore. Incapace di costruire legami con le persone che lo circondano, vorrebbe salvare una coppia di amanti, da lui spiata per conto di un misterioso datore di lavoro, senza intuire in tempo che, sotto la superficie delle sue illusioni, si cela un’altra verità. Non c’è nulla di superfluo negli ambienti ripresi con sobrietà da Coppola, tutto è al suo posto: ogni oggetto, movimento o frammento di dialogo può rappresentare solo se stesso, dalle voci rivelatrici della coppia intercettata agli indizi nella camera dell’albergo in cui avviene l’omicidio finale. Eppure la ricerca paralizzante del dettaglio significativo, l’interpretazione puntigliosa dei dati, l’ansia di rivelare come stanno davvero le cose conducono il protagonista a mistificare la realtà dei fatti. Harry cade in preda a un vortice di emozioni che lo portano a perdersi, ad assecondare sensi di colpa e rimorsi che assumono le sembianze di percezioni allucinate, di immagini e suoni che si ripetono in modo sempre più distorto senza mai essere assemblate in una sequenza risolutiva. Focalizzandosi sul particolare per comprendere il generale, la visione d’insieme sfugge all’investigatore, che rincorre fino all’ultimo una falsa pista mancando di cogliere l’essenziale. Ossessionato dalla prova pura e perfetta, tradito dalla tecnologia venerata come un totem infallibile, infine accerchiato e perseguitato proprio da chi voleva proteggere, cade in pezzi tra le macerie del suo appartamento, liberando un mesto assolo di sassofono, l’unica musica che può dar voce a un desiderio di purezza ed essenzialità rincorso fino allo stremo.
La conversazione [The Conversation, USA 1974] REGIA Francis Ford Coppola.
CAST Gene Hackman, John Cazale, Allen Garfield, Harrison Ford.
SCENEGGIATURA Francis Ford Coppola. FOTOGRAFIA Bill Butler. MUSICHE David Shire.
Drammatico/Thriller, durata 113 minuti.