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Senza particolare clamore mediatico, lo scorso lunedì sono stati resi noti i due cortometraggi vincitori dei Nastri d’Argento 2016: Quasi eroi di Giovanni Piperno e, per l’animazione, Panorama di Gianluca Abbate, in qualche modo legati dalla rappresentazione di spazi urbani.
I due “quasi eroi” del corto trionfatore sono una coppia di ragazzi di borgata, poco più che adolescenti: la notizia che lei è rimasta incinta li convince a prendere la decisione di sposarsi, in maniera un po’ carbonara e all’insaputa di parenti e amici. È una tenera storia d’amore che, abbastanza evidentemente, si rifà a modelli nobili del cinema del passato, cercando di attualizzarli. C’è molto del Pasolini di Accattone, soprattutto nelle “facce” e nei suoni, ma c’è anche la frammentazione stilistica di certa Nouvelle Vague, per esempio in alcuni raccordi di montaggio e in certi inserti più legati all’ambiente che alla storia. È come se il regista volesse, ispirandosi alle coordinate di cinema del passato, sottolineare come l’ambiente, il contesto e l’antropologia della borgata e del suo mondo non siano cambiati più di tanto. E infatti le sequenze più riuscite sono proprio quelle in cui la contemporaneità si insinua meglio in questi schemi nobili: si veda la sequenza della chat su WhatsApp, in cui i messaggi scorrono in sovrimpressione sui dettagli e sui panorami dei palazzi e dei casermoni. Nel complesso il film funziona, soprattutto per la centralità non invadente dell’ambiente – fisico e culturale – e per la tenerezza e l’empatia nei confronti dei due protagonisti (interpretati da Christian Benigni e Valentina Mazzarella, non professionisti e realmente fidanzati), la cui storia è raccontata al riparo da ogni eccesso retorico e sentimentalista. Dichiaratamente meno tradizionale è il vincitore del migliore cortometraggio d’animazione: Panorama di Gianluca Abbate, prima parte di una trilogia che l’autore vuole dedicare all’idea di agglomerato urbano. Nei 7 minuti del film scorrono immagini in cui l’animazione convive con immagini reali di panorami urbani, in cui palazzi, dettagli, scenari, folle e persone (reali e animate) si uniscono componendo una serie di quadri all’insegna dell’horror vacui. Lo sperimentalismo dell’opera e il susseguirsi di prospettive claustrofobiche, nonostante la loro ampiezza, danno l’idea di realtà in cui l’inclusione e la convivenza sociale sono quasi impossibili, e in cui l’idea del progresso pare condannata al fallimento: elemento che sembra suggerito dal graduale e incessante ritorno della natura. Panorama è un’opera straniante e affascinante, concreta nonostante lo sperimentalismo: meriterebbe anche una seconda visione nella quale soffermarsi in ogni “quadro” per cogliere e capire ogni dettaglio, come se si stesse visitando una pinacoteca.
Quasi eroi [Italia 2015] REGIA Giovanni Piperno.
CAST Christian Benigni, Valentina Mazzarella.
SCENEGGIATURA Christian Benigni, Pierpaolo Picciarelli, Giovanni Piperno. FOTOGRAFIA Giovanni Piperno.
Drammatico, durata 19 minuti.
Panorama [Italia 2014] REGIA Gianluca Abbate.
SCENEGGIATURA Gianluca Abbate. FOTOGRAFIA Gianluca Abbate.
Animazione/Sperimentale, durata 7 minuti.