Le voci dell’inchiesta – IX edizione, 13 – 17 aprile 2016, Cinemazero, Pordenone
Scambi culturali
Che anche Napoli abbia la sua comunità islamica è cosa ovvia. Un po’ meno scontato è il fatto che dei partenopei doc abbiano deciso di convertirsi al culto di Allah, chi per un motivo, chi per un altro. Il documentario di Ernesto Pagano, proiettato a Le voci dell’inchiesta, pedina alcune tra queste persone lungo le strade di Napoli, tra storie d’amore sotterranee e moschee ricavate in ex-supermercati.
Il cortocircuito che rende Napolislam appetibile è subito manifesto: la religiosità millenaria inciampa nel colore della (anch’essa antichissima) umanità partenopea, che è dissacrante ma profondamente religiosa. L’accostamento del sacro e del profano non è certo nulla di nuovo, solo che stavolta tocca all’Islam essere demistificato dal brio popolare della cultura campana. Napolislam non è un film antireligioso, anzi, lo sforzo degli autori va verso la direzione dell’integrazione fra le culture, ma la parte umoristica intrinseca nella situazione finisce inevitabilmente per divenire l’attrattiva maggiore o, almeno, quella che risalta di più alla prima visione. Tra gli altri fili conduttori troviamo la (morbida, a dire il vero) opposizione dei parenti alle scelte individuali dei protagonisti e la sensazione che il cristianesimo si sia compromesso eccessivamente con il mondo moderno e che non riesca più a consolare le persone avanzando un modello di vita secolare o, perlomeno, differente. Vedremo individui che si sono convertiti all’Islam perché vi hanno trovato dei modelli di moralità assoluti e altre perché, più prosaicamente, hanno accolto la fede del loro compagno. Napolislam li segue tutti col suo stile da documentario d’osservazione, con la sua estetica semplice e senza voce narrante, ma ha comunque un punto di vista ben definito sulle cose. In una scena, qualcuno obietta che l’Islam è la religione del terrore e della jihad. Ottiene una risposta ugualmente semplice e sommaria e lo screzio finisce lì: Napolislam non vuole essere un film politico, anche se le sue implicazioni debordano presto nell’ambito del sociale. Quelle che vediamo sono tutte brave persone che vogliono scegliere la propria religione senza essere emarginate per questo. È un discorso semplice ma sufficiente a perorare la causa perché il resto del dibattito è lontano e di certo non riguarda il micro mondo di Napoli. Il progetto del film nasce nel 2007 e vede la luce proprio nell’anno della strage di Charlie Hebdo, un episodio col quale si deve fare i conti che, infatti, è ricordato in una scena del film. La coincidenza (ammesso che sia tale) non fa che rafforzare l’urgenza del film, che svolge bene il suo compito di rendere visibile una delle comunità sotterranee più interessanti e fraintese negli ultimi anni.
Napolislam [Italia 2015] REGIA Ernesto Pagano.
SOGGETTO Ernesto Pagano. FOTOGRAFIA Lorenzo Cioffi. MUSICHE Marzouk Mejri, Danilo Marraffino.
Documentario, durata 75 minuti.