Le voci dell’inchiesta – IX edizione, 13 – 17 aprile 2016, Cinemazero, Pordenone
Il cinema dell’attualità
Con il provocatorio sottotitolo di Realtà mai viste torna, dopo un anno di “pausa”, il festival pordenonese Le voci dell’inchiesta, rassegna che dimostra di avere ancora molto da dire sapendo dialogare con il suo pubblico di riferimento formato da non soli addetti ai lavori.
Lo provano i fatti e, sopratutto, la Storia, il cinema cosiddetto “del reale” ha una sua onorabilità che supera la mera definizione di documentario: l’Orso d’Oro a Fuocoammare di Rosi e la presenza del genere nei programmi dei più grandi festival cinematografici mondiali. Il pubblico desidera informarsi attraverso ogni tipologia di mezzo comunicativo, e il Cinema è ancora una delle armi più potenti e incisive. E, se possibile, ci sono ancora molte cose che non abbiamo visto. Così negli anni Le voci dell’inchiesta ha saputo migliorare e incrementare le proposte, regalando uno sguardo particolarmente acuto verso l’attualità. Un’attualità che anche in questi giorni ha toccato, inevitabilmente, il festival del giornalismo di Perugia, almeno da quel poco che sappiamo grazie alle sparute cronache che qua e là leggiamo sul web. Dal 13 al 17 aprile, a Pordenone, vedremo sfilare documentari italiani e internazionali che sfioreranno tematiche a volte scomode, ma che sono sotto gli occhi di tutti: le “nuove” famiglie nell’atteso Gayby Baby, i migranti, l’ambiente e le macchinazioni a loro legate, l’omaggio a Liliana Cavani, una delle cineaste più poliedriche del nostro cinema, e tanto altro che meriterebbe un approfondimento a parte. Una delle sezioni più originali è quella dedicata al terremoto friulano del 1976, focus che non è solo d’obbligo per campanilismo, ma perché dimostra una delle fondamenta della settima arte: tramandare la memoria. La memoria che è fatta sì di documenti conservati ma anche dalle immagini e le voci dei protagonisti per comprovare che c’è ancora un po’ di speranza verso l’umanità. In un’epoca che è ormai obbligata dalla scorpacciata di informazioni che la circonda a “conoscere” tutto, spesso ci si dimentica di fermarsi a ragionare e si archivia tutto troppo stringatamente. A questo servono le pellicole che vedremo, frutto di inchieste magari a volte “di parte” ma che obbligano a non voltarsi dall’altra parte. Per lo spettatore più attento tutto ciò potrà sembrare facile, ma a compendio Le voci dell’inchiesta regalano anche numerosi incontri con gli autori che non sono spot o promozioni fini a se stesse, ma ribadiscono l’urgenza di spiegare. L’occhio vigile della Storia saprà dirci se lo stiamo già facendo e se lo stiamo facendo bene. Noi di Mediacritica, partecipando come media partner al Festival, cercheremo di aiutarvi e forse, perché no, farvi conoscere “realtà mai viste”.