A romantic gangster movie
I gemelli Reginald e Ronald Kray, quest’ultimo omosessuale dichiarato, vogliono diventare i padroni della swinging London degli anni ’60. Partendo dall’East End organizzano un traffico di droga e soldi sporchi talmente solido che anche i cugini d’oltreoceano, boss dei casinò di Las Vegas, si convinceranno a fare affari con loro. Ma i due gangster psicopatici non dovranno fare i conti solo con i nemici e i poliziotti.
Il prolifico sceneggiatore Brian Helgeland (Mystic River, Ipotesi di complotto, Robin Hood di Ridley Scott) torna dietro la macchina da presa, due anni dopo 42 – La vera storia di una leggenda americana (in originale solo 42) per raccontare nuovamente una leggenda verissima del Novecento. Dopo Jackie Robinson, primo afroamericano della Major League di Baseball americano, tocca ai terribili gemelli Kray, entrambi interpretati con attente sfumature da Tom Hardy, attore sempre più magnetico capace di dividere perfettamente mente e volto fra la schizofrenia di Ronald e la romantica brutalità di Reginald. Legend si presenta come un gangster movie atipico nel quale i pochi momenti veramente gangsteristici, sparatorie, lotte interne per la conquista del potere e scontri fra gang rivali, rappresentano solamente lo spazio, minuscolo, che separa le due colonne d’Ercole portanti del film: il rapporto fra i gemelli e la storia d’amore fra Reginald e Frances Shea (Emily Browning), quest’ultima anche voce narrante alla maniera del Joe Gillis di Viale del tramonto. Ed è proprio nel racconto di come fu l’amore, e non il sangue, a distruggere un impero che Helgeland dimostra buone capacità di rilettura dei canoni, a dire il vero ormai sorpassati, del genere hollywoodiano di maggiore successo negli anni ’30: sono infatti poche le pallottole sprecate ed è ridotto praticamente a zero il percorso di ascesa criminale. “Tutte le volte che ti vedo rimango senza fiato”, “allora prendi un po’ del mio”: potrebbe essere uno scambio riconducibile ad una commedia romantica e invece intesse una delle scene più importanti del film, il ritorno di Reginald da Frances dopo la galera. Se il film non soffrisse di una stanca ripetitività di azioni e luoghi e di una lunghezza che affossa lo spettro d’attenzione dello spettatore, potremmo benissimo parlare di una delle storie d’amore più originali e in uno dei personaggi femminili più drammatici del 2015. Nella sua lotta romantica contro la natura di Reginald e contro la presenza del suo gemello, al tempo stesso fragile e brutale, Frances viene spinta al largo di una casa sicura, seppur condizionata dalla presenza di una madre oppressiva, verso isole di totale follia come l’abitazione dei genitori dei Kray, altra grande coppia psicotica, e in questo suo naufragare perde mano a mano tutto quello che le è rimasto: un amore, un posto nel mondo, la vita.
Legend [id., Gran Bretagna 2015] REGIA Brian Helgeland.
CAST Tom Hardy, Emily Browning, Christopher Eccleston, David Thewlis, Chazz Palminteri.
SCENEGGIATURA Brian Helgeland. FOTOGRAFIA Dick Pope. MUSICHE Carter Burwell.
Drammatico, durata 131 minuti.