SPECIALE VIVERE E MORIRE A ROMA
Roma criminale
Negli anni ’70, Roma è progressivamente soggiogata ai voleri della banda di amici (sempre più soci-colleghi e meno fratelli) già protagonista del libro di Giancarlo De Cataldo, da cui ha attinto Michele Placido per l’omonimo film, da cui a sua volta Stefano Sollima ha tratto la serie.
Il fatto di dilatare via via sempre di più la narrazione concentrata e sincopata del libro dell’ex magistrato permette a Sollima di ritrarre personaggi sempre più sfaccettati e magistralmente interpretati: così, la trama che si pone a metà strada tra realtà e finzione raggiunge probabilmente il suo apice di resa artistica, non dimenticando di regalare la definitiva notorietà agli attori principali e al suo ideatore e regista. Le vicende vengono arricchite di dettagli e risvolti sconosciuti, mentre l’estetica cresce fino a rendersi patinata, a tratti stucchevolmente raffinata. Il linguaggio che da romanzo si fa film e poi serie si trasforma, ma in fondo resta uguale, dando a quella cadenza verbale, tutta laziale, una profondità culturale ben radicata e contestualizzata. Al di là dei protagonisti resi totem pubblicitari e icone da copertina, a farla da padrona, infatti, in tutte le versioni di Romanzo criminale esistenti, è comunque la città di Roma, anch’essa scoperta e svelata sempre più con l’aumentare della dilatazione del tempo di “somministrazione” al pubblico. Quella che viene delineata, soprattutto nella serie, è una città che oltre ad accogliere i grandi monumenti che la rendono celebre si vanta anche di un groviglio di strade che la allontanano nettamente dalle immagini da cartolina spesso enfatizzate. I protagonisti si muovono con scioltezza davanti alle attrazioni turistiche, noncuranti del loro portato culturale, focalizzati piuttosto su quei luoghi appartati e familiari che diventano di volta in volta un rifugio intimo dalle trame criminali e un brodo primordiale da cui i malviventi escono più forti che mai. Sullo sfondo della capitale si muovono dunque queste icone pop della malavita, che si aggirano da sole e ferite di fronte ai muri dei palazzi. La serie ha senz’altro il grande vantaggio di giovarsi di una durata ampia, in cui il ritmo imposto ai piani orditi è più sonnolento, se vogliamo, ma proprio per questo riesce ad ampliare quegli sguardi (sulla città, sui personaggi e sul mondo intero) che rimanevano solo accennati nelle altre opere. Se Romanzo criminale – La serie si attacca con sempre più forza a Roma, è pur vero che il panorama umano che la popola è quello comune a tutti, a prescindere dall’area di provenienza. Sollima riesce quindi a caratterizzare profondamente ambiente e protagonisti facendoli assurgere a modelli universali: che siano giusti o sbagliati, è tutto da argomentare.
Romanzo criminale – La serie [Italia 2008-2010] IDEATORE Stefano Sollima.
CAST Francesco Montanari, Vinicio Marchioni, Alessandro Roja, Marco Bocci, Daniela Virgilio, Andrea Sartoretti.
Drammatico/Gangster, durata 55 minuti (episodio), stagioni 1-2.