38° Festival International du Court Metrage, dal 5 al 13 febbraio 2016, Clermont-Ferrand (Francia)
Venezia
Selezionato nella sezione “Lab Competition”, Ardeidae di Daniele Tucci, Chiara Faggionato e Corrado Chiatti è uno dei due film italiani presenti a Clermont-Ferrand (l’altro, nella sezione principale, è Venerdì di Tonino Zangardi, cui si aggiungono altri film diretti da italiani ma di produzione estera, come E.T.E.R.N.I.T. di Giovanni Aloi).
Ardeidae è un film affascinante, ricco di chiavi di lettura, che riesce ad essere concreto nel messaggio che vuole lanciare e nelle atmosfere che vuole trasmettere, mantenendo allo stesso tempo la rarefazione tipica di cortometraggi come questo, con più di un piede nello sperimentale e nella ricerca. Un gruppo di turisti cinesi è in visita a Venezia: la voce dell’audioguida racconta e descrive le bellezze della città, dalla Basilica di San Marco ai palazzi affacciati sul Canal Grande, sottolineandone il fascino unico. Le immagini però non rappresentano le calli, le piazze e i canali: contrastando con la poesia degli ambienti evocata dalle parole, vediamo scorrere fabbriche abbandonate, legname accatastato in riva alla laguna e altre rovine contemporanee. Un paesaggio post-apocalittico, quasi distopico, attraversato dal personaggio del turista cinese che pare l’unico sopravvissuto. Mostrando grande senso per le geometrie dell’inquadratura, per lo spazio e una grande capacità di esaltare le ambientazioni, i tre registi (ricordiamolo, studenti alla IUAV) hanno giocato soprattutto sulla relazione e sul contrasto tra campo e fuoricampo: il fuoricampo è quello evocato dalle parole della guida (la “vera” Venezia, quella che immaginiamo tutti noi), e può essere considerato come “fisico” e reale, ma anche come uno stato più ideale e onirico. È lecito infatti presupporre che il film sia ambientato davvero nel futuro, in un futuro dove le peggiori previsioni sulla città sommersa dalle acque alte si sono avverate. Partendo da questa lettura (rafforzata, tra l’altro, dalla frase e dal primo piano sui quali il film si chiude) in scena ci sono l’idealizzazione di Venezia, il suo ricordo e il suo rimpianto, che sopravvivono nel fuoricampo dell’evocazione e dell’immaginazione. Sono allora due le realtà rappresentate: quella presente e “reale” (Venezia come è e come viene percepita oggi) diventa immaginazione e ricordo, mentre quello che oggi è solo un timore quasi fantascientifico diventa la realtà effettiva, fotografata dalle immagini. Questa è una delle possibili interpretazioni del film, che conquista soprattutto per il malinconico e amaro fascino evocativo che trasmette.
Ardeidae [id., Italia 2014] REGIA Corrado Chiatti, Chiara Faggionato, Daniele Tucci.
CAST Ouyang Xiyun, Li Deping, He Weigang.
SCENEGGIATURA Corrado Chiatti. FOTOGAFIA Corrado Chiatti. MONTAGGIO Daniele Tucci.
Sperimentale, durata 13 minuti.