SPECIALE CARLO VERDONE
Un buon equilibrio
Per raccontare L’abbiamo fatta grossa, ultimo film di Carlo Verdone, bisogna partire dall’ultima scena in cui appare una scritta emblematica: “I personaggi e i fatti raccontati sono di fantasia. È la realtà che però li crea” − forse non proprio questa ma il concetto è quello.
Lo so, sono cocciuto e, come spesso ho fatto in queste pagine, mi ostino a trovare un’aderenza alla realtà soprattutto esaminando pellicole nostrane; ma da sempre Verdone ha saputo raccontare il nostro Paese meglio di altri suoi coevi o presunti eredi cinematografici. In L’abbiamo fatta grossa è presente ancora una volta la vicenda di uomini che si imbattono in eventi più grandi di loro, e nonostante siano portati a pagare gli errori commessi, lo fanno a testa alta e riuscendo anche a prendersi delle soddisfazioni. La pernacchia finale nei confronti del corrotto (ometto chi per non spoilerare) è quella dell’uomo comune nei confronti del potere, oggi come ieri: Una vita difficile dell’amato Sordi docet. Anche Arturo (Verdone) e Yuri (Albanese) sono squattrinati e imbranati come le tante maschere a cui entrambi gli attori ci hanno abituato, e si rendono conto che lottare contro un sistema marcio e vizioso è impossibile. Non un discorso “pentastellato”, ma una realtà che si fatica sempre di più a sopportare, perché, come anche questo film ci dimostra, pagano sempre i soliti. Superata questa premessa doverosa, L’abbiamo fatta grossa è una ventata d’aria fresca nella recente carriera verdonesca, fatta di alcuni momenti di stanca, come Sotto una buona stella e le riproposizioni televisive di personaggi triti e ritriti. La malinconia ritorna come ai vecchi tempi insieme ad alcuni momenti comici riusciti, e soprattutto potrebbe essere la nascita di una nuova coppia artistica: Albanese duetta senza strafare e con il giusto equilibrio tra comico e drammatico, anche quando emergono alcuni suoi cliché dialettali, e il botta e risposta tra i due sembra già andare con il pilota automatico. La regia è più attenta a restituire la verosimiglianza delle azioni, riempiendo il tutto con semplici gag (quella ambientata nel solarium è da antologia) anche “volgari” che nella confezione finale non guastano, anzi. Si gioca con il noir e, sebbene siano leggermente stereotipati, i comprimari funzionano. Sia dai titoli di testa che dai meccanismi ben oliati della sceneggiatura, si intravede l’eco di alcune commedie classiche americane, quasi un tentativo di trasportare il migliore Woody Allen ai nostri giorni e alla nostra indecifrabile Italia. Certo non tutto è perfetto, l’ostentazione di mostrare i coatti e l’anonimato di una Roma mai così celata (ma si sa ormai Verdone non riconosce più la sua città…), però si esce dal cinema con il sorriso… a denti stretti.
L’abbiamo fatta grossa [Italia 2016] REGIA Carlo Verdone.
CAST Carlo Verdone, Antonio Albanese, Anna Kasyan, Francesca Fiume, Clotilde Sabatino.
SCENEGGIATURA Carlo Verdone, Pasquale Plastino, Massimo Gaudioso. FOTOGRAFIA Arnaldo Catinari.
Commedia, durata 114 minuti.