SPECIALE WESTERN CONTEMPORANEO
Il vuoto deserto del west
Un triangolo di sangue, quasi come se l’intera pellicola fosse un grande stallo alla messicana. Il Messico è vicino (siamo in New Mexico) e il genere è proprio quello di riferimento. Siamo nel territorio del western e Sweetwater lo interpreta furbescamente, ma senza convincere.
C’è una sposa cui hanno ucciso il marito: vivevano felici nella loro fattoria, ma quando l’uomo ha fatto uno sgarbo al potente proprietario terriero della zona (un fanatico leader religioso) le cose precipitano sempre più nella violenza. La vendetta della donna sarà inarrestabile nei confronti del temuto signore – che ricorda molto da vicino l’Urbain Grandier interpretato da Oliver Reed ne I diavoli di Ken Russel per la sua contraddittoria euforia religiosa e personalissima poligamia – ma a rendere le cose più articolate ci pensa uno strambo sceriffo, anche lui in conflitto con il proprietario terriero, beckettianamente con indosso una bombetta a vagabondare danzando nel deserto al tramonto. Sweetwater si presenta così, epidermicamente tarantiniano nella sua forma di revenge movie, con l’intento di essere un mash-up, ma molto mirato nella scelta delle influenze, anche se spesso ne sfugge la coerenza. Probabilmente vorrebbe sentirsi pop, ma appare come una pellicola freak che intende il western solo come ambientazione per risaltare la sua stranezza, mai realmente giustificata se non come luogo cinematografico dove giustificare la barbarie della vicenda in un mondo ancora troppo selvaggio. A poco serve per dare spessore, in riferimento al genere, la citazione di Sentieri selvaggi del mancato ritorno a casa da parte del marito. Sweetwater è un film che suscita inizialmente una sincera curiosità, ma il suo incedere narrativo esalta invece una prevedibile linearità. La sensazione più forte che si percepisce alla fine è di aver assistito a una pellicola sostanzialmente vuota, che manca anche di quel divertimento da parte di chi l’ha realizzata dirigendo a modo suo un western per pura passione, aspetto che invece in Django Unchained eccelleva e riusciva a trasmettere empaticamente allo spettatore.
Sweetwater – Dolce vendetta [Sweetwater, USA 2013] REGIA Logan Miller.
CAST January Jones, Ed Harris, Jason Isaacs, Eduardo Noriega.
SCENEGGIATURA Logan Miller, Noah Miller, Jason Netter. FOTOGRAFIA Brad Shield. MUSICHE Martin Davich.
Western, durata 95 minuti.