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Keith Richards: Under the Influence è un documentario distribuito esclusivamente su Netflix. Morgan Neville, documentarista noto per il suo Twenty Feet from Stardom, traccia un disegno di Keith Richards, indistruttibile chitarrista degli Stones che gode ancora di una popolarità straordinaria, nonostante abbia superato i settant’anni.
Il film è uno dei cavalli di battaglia del catalogo con cui Netflix tenta di radicarsi in Italia e, se il vostro sogno è passare una giornata spensierata insieme a Keith Richards, fa probabilmente al caso vostro. Under the Influence non è un testamento (per quello sarà meglio leggere l’autobiografia del chitarrista inglese, Life!) ma un documentario carino, mellifluo, che lascia parlare il protagonista e non scava troppo in profondità. Immaginiamo di incontrare Keith e di farci una canna insieme, di passare del tempo vicini suonando e discorrendo, evitando di fargli domande scomode o che portino a galla ricordi spiacevoli: questo è Under the Influence. Ovviamente il documentario è anche una manovra pubblicitaria di Keith Richards per lanciare il suo nuovo album da solista, Crosseyed Heart, del quale vedremo diverse sessioni di registrazione. Ciò non sminuisce l’enorme carisma del musicista né rende odioso il tempo che passeremo con lui. Nell’ora e venti si tenta di tracciare per sommi capi la storia degli Stones, ma la cronologia degli eventi lascia presto il posto al racconto di poche singole vicissitudini e di alcune macro aree di interesse: la città di New York, il blues, il country e (a sorpresa) il reggae. Alcuni aneddoti saranno squisiti per gli appassionati, anche se alcuni li abbiamo già sentiti. Scopriremo, tra le altre cose, che Keith è un ottimo bassista, che ha contemplato di ritirarsi dalle scene, che è stato preso a pugni da Chuck Berry e molte altre nozioni sulla sua educazione musicale che gli fu impartita dai genitori. Il tutto è intervallato da abbondanti prove di registrazione, jam, esibizioni private in solo e da sequenze di cinema puro, con slow motion, sfocati accentuati e tutti quei momenti imprescindibili del moderno documentario introspettivo (o che ha velleità di essere tale). Forse, Under the Influence non scava in profondità e non dirà nulla di nuovo ai fan più smaliziati, ma l’ottima fattura e la semplice forza del personaggio lo rendono almeno piacevole; alla fine non ci lascerà l’amaro in bocca o l’impressione di aver buttato via un’ora e mezza della nostra vita.
Keith Richards: Under the Influence [id., USA 2015] REGIA Morgan Neville.
CAST Keith Richards, Steve Jordan, Waddy Watchel, Tom Waits.
SOGGETTO Morgan Neville. FOTOGRAFIA Igor Martinovic.
Documentario, durata 81 minuti.