11° Passaggi d’Autore: intrecci mediterranei, 4 – 8 dicembre 2015, Sant’Antioco (CI)
In collaborazione con Passaggi d’Autore 2015, pubblichiamo la terza di tre recensioni scritte durante il “Laboratorio di critica cinematografica” tenuto da Sara Martin e organizzato dal festival sardo.
SPORT. Un film collettivo
Evento speciale all’interno di Passaggio d’Autore, è stata la proiezione del film collettivo, SPORT (2015). Una parola contenitore: sudore, sacrificio, allenamento, obbiettivi, soddisfazione. Il film si compone di cinque cortometraggi realizzati da giovani cineasti israeliani e palestinesi uniti nel nome della libertà, il cui tema è lo sport visto sotto diverse chiavi, quello praticato a livello agonistico e quello a livello amatoriale, quello all’interno di una prigione, quello visto dagli occhi di un semplice tifoso.
Filo conduttore è la storia di un popolo che vive sotto le pressioni di un governo e di una cultura ancora troppo arretrata rispetto alla posizione che lo sport occupa nella società globale. Promosso dall’Università di Tel Aviv, il progetto prende vita nel 2012 per poi riprendere nell’estate del 2014 durante l’escalation di violenza proprio tra Israele e Palestina.
Si inizia con Blue Eagles, documentario di Ahmad Barghouthi (che firma anche il segmento Wourod) ambientato nel villaggio di Wadi a Nes. A metà anni ’80 un padre e i suoi dodici figli fondano una squadra di calcio che rappresenterà il villaggio nel campionato palestinese. Una tradizione calcistica che li porta fino ai giorni nostri, dove di giorno gli atleti fanno i muratori in una colonia ebrea e la sera si allenano. Una realtà bellissima dove il concetto di famiglia è al centro di tutto. I giovani sono gli idioli del paese, grazie alla partecipazione al campionato hanno guadagnato abbastanza per finanziare la costruzione di una scuola, di una moschea e per portare acqua ed elettricità nel piccolo villaggio.
A seguire, Ziva and Amal, per la regia di Tal Oved. Ambientato all’interno di una prigione, racconta dell’amicizia tra due compagne di cella che condividono tutto, dalla stanza al corso di yoga, quest’ultimo usato come via di fuga dalla routine carceraria.
Wourod è il terzo cortometraggio e narra delle giornate qualunque nella vita di Wourod Sawalha, giovane atleta palestinese che corse gli 800 metri alle Olimpiadi di Londra 2012. Il documentario raccoglie testimonianze delle persone che la circondano, dal suo allenatore, alla sua famiglia passando per i ragazzi che allena, dimostrando come nello sport non ci siano distinzioni di genere.
Just a Man di Lily Sheffy Rize è invece un’inquietante storia basata su un fatto realmente accaduto: tre poliziotti devono scortare un immigrato palestinese dall’ospedale fino a casa sua. Una mossa semplice, almeno all’apparenza, che invece si rivelerà un incubo: ai poliziotti non viene concesso di entrare nella zona di scarico del prigioniero e i loro superiori, incapaci di prendere posizione, li abbandonano a loro stessi. Fa da corredo alla vicenda una partita di calcio che collega le vite private di tutti i personaggi.
Infine Jisr Boys, ambientato a Jisr a-Zarka, l’unico villaggio arabo in terra d’Israele che si affaccia sul mare. Il film racconta la vita del paese e in particolare della famiglia di un surfista che ha trovato nelle onde il giusto rifugio dalla routine quotidiana. Matan Gur, regista di Jisr Boys, riportando le parole della responsabile del progetto racconta: “Negli anni ho lavorato sempre con persone che non solo non si conoscevano, ma non parlavano nemmeno la stessa lingua. Molti israeliani considerano i palestinesi dei potenziali terroristi, i palestinesi considerano gli israeliani dei soldati, un simbolo dell’occupazione. Tutto ciò ostacola la conoscenza e la comunicazione. Non mi illudo che l’arte possa incidere sulla politica: la realtà in cui viviamo è troppo complessa. Però so di aver creato un gruppo di giovani pieni di energia, decisi a fare un passo avanti. È un piccolo passo, ma pieno di speranza”.
Questo pensiero accomuna tutti i capitoli di SPORT, un’opera impegnativa che racconta il tempo libero di tutti i giorni, le vite di persone comuni che il più delle volte non sentiamo nostre per un puro caso geografico.
SPORT [id., Israele/Francia/Palestina 2015] REGIA Ahmad Barghouthi, Tal Oved, Lily Sheffy Rize, Matan Gur.
CAST Lirit Balaban, Lior Ashkenazi, Hadar Ratzon Rotem, Nava Medina, Nehad Rada.
SCENEGGIATURA Ahmad Barghouthi (Blue Eagles, Wourod), Omri Laron (Ziva and Amal), Matan Gur (Jisr Boys), Lily Sheffy Rize (Just A Man). FOTOGRAFIA Eyal Elisha, Ahmad Fayad (Blue Eagles, Wourod); Eli Shrem, Alon Mittelman (Ziva and Amal); Maayan Blech (Jisr Boys); Yossi Meiri, Noam Ellis, Ofer Inov (Just a Man).
Film collettivo/Documentario/Drammatico, durata 100 minuti.
Autore
Mattia Uccheddu
Social Media Marketing presso TuttoSantAntioco e appassionato di Social Media in generale. Musicista a tempo perso, amo la politica e il mio paese.