Filmmaker Festival, 27 novembre – 6 dicembre 2015, Milano
Viaggio al termine dell’esistenza
Chantal Akerman non c’è più. Il suo ultimo film, No Home Movie, diventa l’estremo appiglio per ricostruire il percorso di un’autrice estranea al grande pubblico, autodidatta, capace nel corso della sua carriera di mettere costantemente a frutto il fulgido potere della sperimentazione, di fronte a cui il confine tra finzione e documentario finiva per rivelare la propria illusoria natura.
No Home Movie è un film sulla madre, una madre da poco scomparsa, ma che nel lavoro della figlia rappresenta ancora il punto di partenza per una riflessione sul tempo e sullo spazio, sull’annullamento di ogni distanza nella comunicazione, sulla possibilità che il cinema oggi ha di re-impostare, fianco a fianco con l’essenzialità, la ricerca delle immagini a venire. Nelle conversazioni con la regista, Natalia Akerman occupa il quadro di un campo senza vero controcampo, spesso amplificata – e non filtrata, come l’apparenza suggerirebbe – dalla schermata di una conversazione Skype: i capitoli franti e discontinui della memoria, che condensano il viaggio di una donna in fuga dalla Polonia e dalle atrocità dei pogrom, giunta in Belgio nel 1938 e destinata a rimanervi per tutta la vita, fanno da contraltare all’incessante ricerca della figlia, che a pochi mesi dalla propria stessa morte rielabora nei quadri del digitale lo spirito del suo stesso cinema.
Cinema della solidarietà femminile, ma soprattutto degli interni domestici, qui indagati nell’appartamento materno, delle inquadrature fisse che, ricostruendo il tempo, riflettono sul valore che abita l’assenza dell’azione, il silenzio, l’attesa. Questi fulcri sperimentativi erano già al centro del bellissimo film-intervista di Gustavo Beck, Chantal Akerman, De Cá, in cui la Akerman restituiva tutto lo slancio istintivo, tutto il desiderio e il sentire che abitano il suo cinema, ed eternamente lo abiteranno. Qualcosa di profondamente inquietante e tenero si accompagna ora alla visione della prima immagine di No Home Movie: un fragile albero scosso per lunghi minuti dal vento, in primo piano su un paesaggio desolato e forse ormai deserto. Un’immagine che è un sentimento, proprio come lo sguardo della madre: qualcosa da cui ripartire, per comprendere un’autrice che ha sondato la vita di tutti, e sperare di non dimenticarla.
No Home Movie [id., Belgio/Francia 2015] REGIA Chantal Akerman.
CAST Chantal Akerman, Natalia Akerman.
SOGGETTO Chantal Akerman. FOTOGRAFIA Chantal Akerman.
Documentario, durata 115 minuti.