Il corto? Chi è costui?
L’industria del cortometraggio italiano: Report 2014, a cura del direttore del Centro Nazionale del Cortometraggio Jacopo Chessa, è una pubblicazione preziosa ed essenziale per fare luce e un po’ di necessaria chiarezza su un segmento spesso sottovalutato dell’industria cinematografica italiana, a dispetto del numero di opere realizzate: il cortometraggio, qui analizzato nei suoi aspetti economici e “industriali”, se d’industria si può parlare.
È proprio questa la domanda che è alla base dell’opera: l’aggettivo industriale si può associare alla filiera del corto? Quanto l’idea, innegabile ma altrettanto innegabilmente parziale, per la quale il mondo del cortometraggio sia solo una sorta di Under 21 per futuri registi, è uno specchietto per le allodole che impedisce adeguati investimenti e sostegni? Il report prova a dare risposte a questi e altri quesiti fornendo un’analisi estremamente dettagliata dei dati e dei numeri, ottenuti grazie ad un certosino lavoro di studio che ha interessato ogni aspetto della filiera: dalle produzioni ai registi (spesso un’unica cosa), ai numerosi festival, dalle televisioni agli enti come le Film Commissions. Un lavoro tanto più prezioso e pioneristico se si considera l’assenza di pubblicazioni a riguardo e la difficoltà di rintracciare dati precisi, e unico nel panorama europeo (come dimostra il saggio dedicato ai vari contesti continentali, dove i pochi report dedicati non sono così completi ed esaustivi), che ha interessato ogni produzione, comprese le più indipendenti e le più amatoriali. La ricerca ha censito ben 692 cortometraggi prodotti in Italia nel 2014, così come ha analizzato quasi 200 dei festival, dalla maggioranza dei medio-piccoli ai più grandi, che sono quasi l’unico – ed economicamente nullo – modo per i corti di circolare. Alla precisa appendice con i dati e i numeri, si aggiungono gli altrettanto precisi saggi scritti da personalità del settore, che anche in questo caso interessano ogni aspetto della filiera: Paola Ruggeri, per esempio, parla della trasmissione dei cortometraggi in TV, Federico Pommier Vincelli dei festival, Emiliano Fasano e Maurizio Forestieri dei cortometraggi d’animazione (nel saggio dall’impostazione più “critica” del volume) ed Enrico Vannucci delle connessioni tra distribuzione e circuito festivaliero internazionale. Il tutto è introdotto dal saggio riassuntivo di Jacopo Chessa, che tira le fila di una pubblicazione necessaria per l’estrema precisione dei dati forniti, per i numerosi spunti di riflessione offerti e per i paletti posti, fondamentali perché si possa dare al settore la giusta considerazione e si possano attuare le necessarie strategie. Il volume, scritto in italiano e in inglese, inaugura la collana I Quaderni di Cineconomy della Fondazione Ente Dello Spettacolo.
L’industria del cortometraggio italiano: Report 2014. A CURA DI Jacopo Chessa.
SAGGI DI Enrico De Lotto, Jacopo Chessa, Emiliano Fasano, Maurizio Forestieri, Paolo Manera, Mario Mazzetti, Alfonso Papa, Federico Pommier Vincelli, Paola Ruggeri, Enrico Vannucci.
EDITORE Fondazione Ente Dello Spettacolo, 2015, pp. 160, 12.90 euro.