Favole in presa diretta
Pochi registi hanno vissuto un’ascesa così rapida come quella di M. Night Shyamalan e un altrettanto rapido declino dal punto di vista artistico e del consenso di pubblico. Il regista indiano non è finito nel dimenticatoio: ce lo ricordiamo perché genera odio, perché è troppo facile prenderlo in giro (lo “Shyamalan effect” non passa mai di moda) e, probabilmente, perché lo abbiamo troppo amato ai tempi de Il sesto senso.
Quest’anno è tornato a scrivere e dirigere un horror, forse con l’umiltà di chi ci riprova. The Visit è un found footage horror a basso budget, non particolarmente violento né innovativo. Due fratelli viaggiano per incontrare i loro nonni per la prima volta. Becca, la sorella maggiore, è appassionata di cinema e decide di documentare il loro viaggio usando due videocamere. Il filmato sarà un regalo per sua madre, che non vede i propri genitori da quando, a diciannove anni, è scappata di casa per amore. I ragazzi si muovono in treno, ognuno con la propria videocamera in mano. Tutto ciò che vediamo è filtrato dall’occhio meccanico, che resta sempre acceso provocando non poche forzature. Becca è responsabile e usa il mezzo per raggiungere i propri scopi artistici. Tyler, invece, è immaturo e usa il cinema in maniera ludica, ma è anche curioso e quindi sarà propenso a investigare quando la coppia di anziani che li ospita mostrerà le proprie stranezze. Di notte, i fratelli sentono strani rumori provenire dai corridoi e alcuni comportamenti della nonna, che vanno ben oltre la semplice senilità, li mettono in allarme. The Visit tenta faticosamente di creare empatia tra lo spettatore e i due ragazzi, evidenziando le loro personalità e debolezze con confessioni e momenti di gioco. Purtroppo, Becca e Tyler sono poco credibili – come l’intero impianto narrativo − e potremmo rifiutarli e decidere di tifare per i cattivi. Più efficace è, invece, la parte relativa alla coppia di anziani, che si esibisce in una buona escalation di comportamenti bizzarri culminanti nell’inevitabile, telefonatissimo, colpo di scena. Nonostante il budget basso, The Visit vuole rivolgersi al grande pubblico e tenta di limitare l’effetto “shaky cam”, fastidioso per molti, utilizzando dei supporti anche quando la camera dovrebbe trovarsi nelle mani dei protagonisti. Questo accorgimento limita il tremolio ma sacrifica il realismo connaturato al genere found footage. The Visit è un film piccolo piccolo, che può funzionare come racconto dell’orrore per ragazzi. Non va paragonato ad altri disastri di Shyamalan quali L’ultimo dominatore dell’aria o After Earth ma, purtroppo, alcune scelte sbagliate ne hanno ridotto la capacità di incidere.
The Visit [id., USA 2015] REGIA M. Night Shyamalan.
CAST Olivia DeJonge, Ed Oxenbould, Deanna Dunagan, Peter McRobbie, Kathryn Hahn.
SCENEGGIATURA M. Night Shyamalan. FOTOGRAFIA Maryse Alberti.
Horror, durata 94 minuti.