SPECIALE 33° TORINO FILM FESTIVAL
Diversamente folli
Quest’anno Sion Sono è ritornato alla prolificità che l’ha spesso contraddistinto realizzando cinque film, di cui uno presentato alla Festa di Roma (The Whispering Star) e tre (Love & Peace, Tag e Shinjuku Swan) proiettati da poco al 33° Torino Film Festival nella sezione After Hours. E mentre l’opera vista a Roma si è distinta per un rigore e una sobrietà inediti nella filmografia del regista, le altre sono più in linea con lo spirito folle e sopra le righe del suo cinema.
Tre lavori caratterizzati da scelte formali “estreme” e da una costante (auto)ironia che li fa apparire come dei semplici divertissement (e in parte lo sono), anche se in realtà celano una serie di sottotesti che li rende più complessi e stratificati di quanto appaiano.
Love & Peace. Annunciato come il “film di Natale” di Sion Sono perché “lieve” e favolistico, Love & Peace mantiene in realtà lo stile folle del regista facendo però a meno di splatter e violenza. Questo fin dalla storia, che vede come protagonista un impiegato denigrato da tutti che, grazie all’aiuto di una tartaruga, riesce a diventare una rock-star. Qui, l’autore nipponico dà vita a un’opera mirabolante, ricca d’idee e sottotesti, che ibrida fiaba poetica e parodia grottesca, commedia degli equivoci e fantasy natalizio dalla realizzazione palesemente artigianale. Ciò in un film che tratta in maniera malinconica dell’amicizia e dell’abbandono, che fa una satira feroce sul successo e sulla sua forza distruttrice e che omaggia un modo di fare cinema meno computerizzato e più “manuale”, in qualche modo più antico. Un canto alla semplicità che rende Love & Peace indirettamente accostabile a The Whispering Star, imperniato di una nostalgia per un mondo e un’estetica più puri e meno tecnologici.
Voto autore:
Tag. Un vento assassino si aggira per le strade squartando chiunque. E in mezzo a tutto ciò, solo una ragazza riesce a salvarsi, ma si troverà comunque in situazioni sempre più paradossali, distanti per contesto spaziale e temporale, ma simili per violenza e pericolosità. Horror inquietante e surreale, Tag subisce un meccanismo narrativo a tratti ripetitivo, ma trova la sua forza nell’uso simbolico di diversi elementi scenici, a cominciare dal costante cadere delle piume, metafora di uno dei nuclei centrali del film: il destino e la limitata possibilità di modificarlo. Ma Tag è in realtà un’opera aperta, che si presta a molteplici letture e interpretazioni o, al contrario, a un netto rifiuto da parte dello spettatore. E anche questa è, in fondo, una caratteristica del cinema di Sion Sono.
Voto autore:
Shinjuku Swan. Tratto dall’omonimo manga di Ken Wakui, Shinjuku Swan è una sorta di gangster movie caricaturale ed eccessivo su un giovane della provincia che raggiunge la metropoli per trovare fortuna, riuscendo però a fare soltanto il procacciatore di prostitute per una banda di malviventi. L’opera presenta un intreccio piuttosto complesso, che la sceneggiatura non segue bene a causa di sviste e buchi vari. Ma nonostante ciò, il film scorre agevolmente grazie a un ritmo serrato e un’(auto)ironia che mette in secondo piano le difficoltà dello script. Un lavoro che ha inoltre il merito di saper relazionare senza troppe forzature il mondo crudele dei criminali alle illusioni ingenue e romantiche del protagonista. E, al di là dei vari intrichi, il senso dell’opera sta forse proprio nella dialettica tra il mondo com’è e quello che si desidera.
Voto autore:
Love & Peace [id., Giappone 2015] REGIA Sion Sono. CAST Hiroki Hasegawa, Kumiko Aso, Toshiyuki Nishida.
SCENEGGIATURA Sion Sono (tratta dall’omonimo manga di Sion Sono). FOTOGRAFIA Nobuya Kimura. MUSICHE Yasuhiko Fukuda.
Commedia/Fantastico, durata 117 minuti.
Tag [Real Oni Gokko, Giappone 2015] REGIA Sion Sono. CAST Reina Triendl, Mariko Shinoda, Erina Mano.
SCENEGGIATURA Sion Sono (tratta dal romanzo Chasing World di Yusuke Yamada). FOTOGRAFIA Maki Ito. MUSICHE Tomoatsu Kikuchi.
Horror, durata 85 minuti.
Shinjuku Swan [id., Giappone 2015] REGIA Sion Sono.
CAST Go Ayano, Erika Sawajiri, Takayuki Yamada, Yusuke Iseya, Nobuaki Kaneko, Motoki Fukami.
SCENEGGIATURA Osamu Suzuki, Rikiya Mizushima (tratta dall’omonimo manga di Ken Wakui). FOTOGRAFIA Hideo Yamamoto.
Gangster Movie, durata 139 minuti.