SPECIALE REMAKE MADE IN U.S.A.
We are family now
La famiglia, uno dei capisaldi della vita di tutti. Oggi essa è in continua evoluzione, soprattutto per quanto riguarda i suoi componenti: Piume di struzzo è uno di quei film che ha anticipato questa evoluzione, impugnando l’arma della commedia.
Il film di Nichols è il remake americano de Il vizietto, mitica pellicola con Tognazzi e Serrault, che già negli anni ’70 sdoganava l’omosessualità e il mutamento degli usi e costumi della società. Libertà sessuale e di vita, concetti che ancora oggi non sono scontati, anzi. Tutto il noioso dibattito intorno alla fantomatica “teoria del gender”, non compresa e travisata da chi ottusamente e bigottamente non vuole approfondirne i concetti base, potrebbe essere figlio anche di questi film. Trasponendo la vicenda nella colorata e forse più aperta Florida degli anni ’90, Nichols contribuì ad alimentare un dibattito sul ruolo della famiglia e sul riconoscimento dei “problemi” di vivere la vita seguendo i propri istinti. Valutazioni su cui il cinema americano iniziò a riflettere in quegli anni, si veda Philadelphia per esempio, e che da noi faticano ancora a emergere. L’acceleratore qui è più spinto verso le gag e gli equivoci, nella perfetta tradizione della commedia slapstick, ma non mancano momenti drammatici. Vengono riprese alcune sequenze del film francese, su tutte l’esilarante educazione maschile di Albert, ma elevate all’ennesima potenza del comico. L’omosessualità vista con meno tabù, se in superficie sembra essere derisa, in realtà nasconde spunti ben più profondi. Il genitore è colui che ti ha generato o chi ti ha cresciuto? Un concetto che vale anche per le coppie eterosessuali e che è ancora un problema. La politica conosce e appoggia i cambiamenti della società ed è sicura di essere “pulita”? Il bigottismo del senatore repubblicano di Hackman gioca un ruolo chiave in questo, principalmente evidenziando le maschere che tutti indossiamo: l’omosessualità da nascondere e lo scandalo in cui un politico non può incappare, due modi uguali di celarsi alla società. Le coscienze critiche dei cinefili sono ormai abituate a ragionarci su, manca ancora la volontà da parte della collettività. Lo stile brillante e attraente della commedia di Nichols, in cui primeggiano genuinamente i sornioni Williams e Lane, potrebbe ancora contribuire a smuovere qualcosa, e prova di non essere invecchiato. Non un incitamento all’utopico “volemose bene”, ma un sostegno per studiare la realtà…per una volta.
Piume di struzzo [The Birdcage, USA 1996] REGIA Mike Nichols.
CAST Robin Williams, Gene Hackman, Nathan Lane, Dianne Wiest, Calista Flockhart.
SCENEGGIATURA Elaine May. FOTOGRAFIA Emmanuel Lubezki. MUSICHE Jonathan Tunick.
Comico, durata 106 minuti.