15° Science+Fiction – Festival della Fantascienza, 3 – 8 novembre 2015, Trieste
“Io sono… io”
Frankenstein di Bernard Rose è il film che ha inaugurato ufficialmente la quindicesima edizione del Trieste Science+Fiction, il festival internazionale della fantascienza che quest’anno è anche capitale europea del cinema fantastico, con la convention annuale della European Fantastic Film Festivals Federation (EFFFF) e la conseguente cerimonia di consegna del premio Méliès d’or, l’Oscar del cinema fantastico. E per l’apertura non poteva mancare una rivisitazione del classico romanzo di Mary Shelley, ormai a tutti gli effetti emblema del genere.
Nell’occasione il regista Rose, già autore tra gli altri di Candyman e Il violinista del Diavolo, ambienta la storia nella Los Angeles di oggi e affida il racconto della narrazione al mostro stesso, Adam (Xavier Samuel). Dopo esser stato creato da una coppia di eccentrici scienziati, marito (Danny Houston) e moglie (Carry-Anne Moss), i quali lo abbandonano credendolo morto, Adam si ritrova in un mondo che non gli concede altro che violenze e percosse. Questa creatura perfetta, ora ridotta a mostro sfigurato, dovrà imparare ad affrontare la terribile natura degli esseri umani. Senza soffermarsi sui tanti adattamenti che ci sono stati nel corso degli anni e che hanno interpretato in maniera diversa il romanzo originale, possiamo dire che la versione di Bernard Rose è forse quella più intimista. Nonostante siano passati quasi duecento anni dalla prima pubblicazione, il tema portante, ovvero che il fine della scienza sia quello di creare una coscienza, è ancora attuale, soprattutto se quest’ultima viene identificata con il diverso, o il “mostro” stesso. Nel film assistiamo alla trasformazione di una creatura prima perfetta e poi rovinata dalla troppa arroganza e presunzione dei due scienziati, lasciata sola in un mondo dove l’essere umano è il più violento degli animali. Rose ci porta nella testa e nei pensieri di Adam, nella sua solitudine, nel suo dolore e nella sua confusione, mentre cerca di capire realmente chi è e da dove viene. Le sue capacità, che sono pari a quelle di un bambino di un anno, sono accompagnate da una forza inaudita che gli permette di difendere la propria vita, e non provocare solamente morti gratuite, come magari visto in precedenza. Tra rallenty funzionali alla sensibilità del racconto e a scene di violenza dalla natura inversa, Frankenstein si dimostra un compassionevole ritratto di una mente e di un corpo che si trova a lottare contro se stesso e contro un sistema che gli sarà sempre avverso, potendo contare solo sul proprio “io”. Ottima, comunque, l’interpretazione di Xavier Samuel, che con delicatezza e maturità riesce a trasmettere i tratti salienti e sensibili del suo personaggio. Il film uscirà in Italia nel 2016 distribuito da Barter Entertainment.
Frankenstein [id., USA/Germania 2015] REGIA Bernard Rose.
CAST Xavier Samuel, Carrie-Anne Moss, Danny Houston, Tony Todd, Maya Erskine.
SCENEGGIATURA Bernard Rose. FOTOGRAFIA Bernard Rose, Candance Higgins. MUSICHE Halli Cauthery.
Fantascienza, durata 90 minuti.