SPECIALE PETER BOGDANOVICH
Qui si ride ragazzi!
Come si fa a non voler bene a Peter Bogdanovich, uno dei cineasti che più rappresentano la definizione di “amante del cinema”? La sua lunga carriera, fatta di scritti, interviste e costellata da una filmografia variegata e meritevole, ci ha dimostrato che esistono ancora figure mitiche legate al mondo cinematografico.
Tutto può accadere a Broadway è il suo ultimo film, presentato Fuori Concorso alla 71° Mostra del Cinema di Venezia, la prova che il Nostro non ha perso carattere e voglia di sperimentare con il suo stile che incrocia il cinema classico con il contemporaneo. Si ride, molto e quasi alle lacrime, e si ritrovano alcune delle caratteristiche che hanno reso grande Bogdanovich. La storia di Isabella che da escort si ritrova ad essere la protagonista di uno spettacolo a Broadway, è il pretesto per sottolineare la collisione tra teatro e cinema, già affrontata in Rumori fuori scena. Non a caso entrambi i film descrivono un mondo che si basa su “corruzione”, soldi, adulteri e attori fuori di testa, attraverso il registro comico. Descrivere quello che si conosce attraverso le sue peculiarità più estreme e bizzarre, per affrontare una realtà che se ne frega della verosimiglianza. L’imprevedibilità della vita nell’era 2.0 attraverso il racconto (forse romanzato?) che Isabella fa a una giornalista, quasi quello di una novella Esther di È nata una stella ma con più furbizia e consapevolezza che le cose si ottengono anche con il “corpo”. Non un discorso maschilista, ma una evidente critica a un certo modo di intendere l’arte. Ed è quindi il racconto ad essere protagonista, un racconto realizzato attraverso una farsa che mescola al meglio alto e basso: rimandi alle commedie allenniane e siparietti comici, con tanto di inseguimenti tra le camere di un hotel, degni delle farse più scollacciate. Il meccanismo di messa in scena funziona e si ripete senza ammorbare: equivoci che ne provocano degli altri con un ritmo che non necessita di particolari orpelli ma che si alimentano dalla perfetta sceneggiatura. Bogdanovich non copia o omaggia, fa solo una dichiarazione d’amore anche verso noi spettatori, fregandosene di parlare di attualità (sembra quasi un film falsamente atemporale) ma facendoci immedesimare con i vari caratteri dei personaggi. Tutti gli attori sono in stato di grazia, in primis la sempre più autoironica Aniston, e si vede che sono stati coccolati dal loro regista e dall’idillica armonia sul set. A Venezia in molti si chiesero come mai non fosse in competizione, ma si sa, le commedie faticano ad essere considerate cinema “rilevante”. Tutto può accadere a Broadway non solo lo è, ma ci regala un giovane regista che ha ancora molto da dire: il settantaduenne Bogdanovich e la sua divertente cocciutaggine nel volerci raccontare ancora storie.
Tutto può accadere a Broadway [She’s Funny That Way, USA 2014] REGIA Peter Bogdanovich.
CAST Owen Wilson, Imogen Poots, Kathryn Hahn, Will Forte, Jennifer Aniston.
SCENEGGIATURA Louise Stratten, Peter Bogdanovich. FOTOGRAFIA Yaron Orbach. MUSICHE George Doering.
Commedia, durata 93 minuti.