Genitori e figli disfunzionali
È un racconto sull’oggi dell’America post 11 settembre e sulla solitudine Men, Women & Children, film di Jason Reitman del 2014 tratto dal romanzo omonimo di Chad Kultgen. È una favola malinconica e triste sulla comunicazione dei giorni nostri, sugli uomini, donne e bambini impelagati nei propri sbagli, nelle proprie “disoneste” situazioni.
È uno svelamento, lento e inesorabile, del disagio dell’individuo, in disaccordo con se stesso, con la propria immagine, con gli altri, e della famiglia disfunzionale e cancerosa che non sa parlarsi, che mente a se stessa. Reitman che aveva ironicamente ringraziato per le sigarette (Thank You For Smoking), osservato un’adolescente incinta alle superiori (Juno), volato Tra le nuvole assieme a George Clooney, si insinua nelle camere dei protagonisti raccontandone gioie e dolori, problemi e paure, curiosando nei cellulari e computer. In Men, Women & Children, Reitman entra nelle stanze di un gruppo di adolescenti scoprendo le loro più intime fragilità (problemi alimentari, videogiochi, pornografia), mette in luce che quelli sono figli di genitori altrettanto fragili, spaventati, delusi, avviluppati su se stessi. Questi sbagliano di continuo, incapaci di stare al passo con i cambiamenti e stravolgimenti della società e in virtù di questi perdono la connessione reale tra di loro (i coniugi Truby sono sessualmente insoddisfatti e si rifugiano entrambi in rapporti extraconiugali), e con i propri figli (Patricia Beltmeyer controlla Brandy più nella vita virtuale che in quella reale; Mr. Doss non ammette che Allison sia ossessionata dalla magrezza; Joan Clint riversa i propri sogni su Hannah, utilizzando ogni mezzo per favorirne il successo). È una comunicazione, quella tra i personaggi, malata, insopportabile e esasperata, gli individui sono automi alla ricerca di un mezzo tecnologico per esistere (compare sullo schermo il groviglio intricato di relazioni tra esseri umani), costruiti per digitare indefessamente (quando Allison perde la verginità, scrive subito un messaggio a qualcuno), e per combattere ciò si diventa altrettanto folli, esasperanti e patologici. Ci si butta in rete per sentirsi meno soli – Brandy, controllata in maniera ossessiva dalla madre, è costretta a diventare qualcun altro su Tumblr per provare l’ebrezza di postare qualcosa (posto quindi sono) –, si gioca ai videogiochi per sfogare la propria rabbia – lì tutto è finto e si può ricominciare da capo –, si cerca ciò che non si ha – l’intima complicità, amici e fan –, si coltiva il proprio desiderio, rischiando di non saper provare più nulla di vero. Men, Women & Children entra nelle voragini umane, pur restando spesso in superficie e bagnandosi con qualche banalità – la voce narrante –, racconta comunque una storia che è quella in cui noi viviamo.
Men, Women & Children [id., USA 2014] REGIA Jason Reitman.
CAST Adam Sandler, Jennifer Garner, Rosemarie De Witt, Ansel Elgort, Judy Greer.
SCENEGGIATURA Jason Reitman, Erin Cressida Wilson (dall’omonimo romanzo di Chad Kultgen). FOTOGRAFIA Eric Steelberg.
Commedia drammatica, durata 119 minuti.