SPECIALE SPIRITI & FANTASMI
La forza di un’attrice
Può capitare che film non riuscitissimi siano salvati, almeno in parte, dall’ottima prova di uno degli interpreti. Ora, forse è eccessivo definire l’ultima fatica del regista messicano come un film totalmente senza interesse, come vedremo meglio fra qualche riga, ma certamente più che decisiva è stata la prova, ipnotica e magnetica, della straordinaria Jessica Chastain, nel ruolo della luciferina e folle sorella del baronetto protagonista.
Oltre al fatto che dal paragone la pur in parte Mia Wasikowska, protagonista, ne esce ridimensionata, sia come carisma più immediato che come capacità espressive, l’attrice si conferma come una delle interpreti più in forma del momento riuscendo a trasmettere da sola quasi tutto il “male” rappresentato dal film e a creare una certa inquietudine, anche grazie ad un notevole climax interpretativo: dalla recitazione più asciutta della prima parte, efficace nel lanciare indizi e sospetti della sua malvagità, a una più istrionica nel finale in cui la follia scoppia in tutta la sua potenza deleteria. La Chastain conferma la sua bravura in un film che non evita il rischio di apparire manierista e calligrafico nel suo approccio con l’iconografia e la narrazione gotica: c’è una buona dose di fascino visivo immediato e latitano il timore e l’inquietudine, così come ben poco è il romanticismo del versante sentimentale. Certamente funzionano i colori accesissimi, l’esaltazione delle scenografie e degli ambienti così come alcune soluzioni di montaggio e di regia che esplicitano ulteriormente la natura fantastica dell’opera: la capacità affabulatoria del regista messicano però, man mano che il film avanza, lascia sempre più spazio al sospetto di assistere a un esercizio di stile un po’ sterile. In questo modo, non vengono approfondite le tematiche più interessanti di fondo – fermo restando che la pecca più grave è quella di creare ben poca paura e timore: il ruolo dei fantasmi come metafora d’altro, i rimandi, per così dire, più “politici” (evidenti quanto, anche in questo caso, rimasti in superficie) e le riflessioni sulla narrazione. Crimson Peak esce così ridimensionato non solo dal paragone con le opere precedenti di Del Toro, ma anche da quello con un film da lui solo prodotto, meno ambizioso e sotto certi aspetti più convenzionale, ma nel complesso più riuscito ed efficace: La madre, quello sì buon esempio di rilettura dei canoni gotici con riflessi intimisti. Crimson Peak assomiglia a un manicaretto ben impiattato e presentato in maniera scenografica, che però non soddisfa davvero il palato. O ad un dolce decorato in maniera fantasiosa ma dal sapore anonimo: in questo caso, Jessica Chastain sarebbe la fragola.
Crimson Peak [Id., USA 2015] REGIA Guillermo Del Toro.
CAST Mia Wasikowska, Tom Hiddleston, Jessica Chastain, Charlie Hunnam, Jim Beaver.
SCENEGGIATURA Guillermo Del Toro, Matthew Robbins. FOTOGRAFIA Dan Laustsen. MUSICHE Fernando Vélazquez.
Horror, durata 119 minuti.