10a Festa del Cinema di Roma, 16-24 ottobre 2015, Roma
Due generazioni, due linguaggi cinematografici
Tendenzialmente considero la coerenza formale e registica un valore importante per la riuscita di un film. Ma, naturalmente, vi sono diverse eccezioni, rappresentate da opere disomogenee ma dalle grandi qualità alternative e altre in cui l’incoerenza è giustificata dalla narrazione e/o dal significato. Sembra appartenere a questo secondo caso Amama – When a Tree Falls, film spagnolo di Asier Altuna presentato alla 10a Festa del Cinema di Roma.
Ambientata in una zona rurale dei Paesi Baschi, l’opera vede al centro una famiglia contadina proprietaria di un terreno che cura e lavora da molteplici generazioni. Ma attualmente per i coniugi avviati alla terza età Tomas e Ixabel la situazione sembra più difficile, in quanto nessuno dei loro tre figli sembra voler continuare l’attività: uno si è trasferito in un’altra città, uno abita nelle vicinanze ma ha una famiglia a parte, mentre la terza ha un carattere ribelle ed è interessata soprattutto ai suoi progetti artistici. Risulta evidente fin dal soggetto che il film si concentri, da un lato, su un mondo che secondo il regista sta scomparendo, mentre dall’altro sullo scontro tra generazioni diverse, dunque fra tradizione e modernità. Tutte problematiche certamente già affrontate in molte altre pellicole e alle quali Altuna non sembra aggiungere nulla di particolarmente nuovo, ma che vengono comunque ben espresse dalle sue scelte linguistiche. Formalmente Amama è tendenzialmente elegante e preciso, attento a cogliere con sinuosi movimenti di macchina, fasci di luci curati e alcuni buoni totali la bellezza paesaggistica del luogo e a riprendere in modo quasi documentaristico il lavoro dei protagonisti (in primis, il taglio della legna). Uno stile curato e meticoloso, dunque, ma che viene occasionalmente interrotto da dei momenti più surreali e sperimentali, che sembrano rifarsi soprattutto alla video arte. E se queste ultime rappresentano la modernità della figlia ribelle (che, infatti, le realizza), il resto del film risulta indubbiamente più tradizionale e raffigura così non solo i genitori, ma anche il mondo che loro e le generazioni precedenti hanno costruito. Naturalmente, l’inserimento delle sequenze sperimentali in un film generalmente “rigoroso” rende il tutto poco compatto e coerente dal punto di vista strettamente linguistico, ma è un tipo di “incoerenza” in qualche modo giustificata a livello narrativo e semantico dall’incontro/scontro generazionale raccontato. E, in fondo, il fascino e l’interesse di Amama risale proprio in questo.
Amama – When a Tree Falls [id., Spagna 2015] REGIA Asier Altuna.
CAST Kandido Uranga, Iraia Elias, Klata Badiola, Ander Lipus, Amparo Badiola, Manu Uranga.
SCENEGGIATURA Asier Altuna.
Drammatico, durata 103 minuti.