10a Festa del Cinema di Roma, 16-24 ottobre 2015, Roma
Anacronismi e cronaca
Mary Mapes è la giornalista autrice di molti reportage importanti, tra cui quello su Abu Ghraib. Alla soglia della rielezione di George W.Bush nel 2004, la Mapes e i suoi collaboratori seguono una pista che potrebbe ribaltare la sorte di quelle elezioni. Sfortunatamente, però, la verità non è così semplice da riconoscere e nessun giudizio definitivo può essere emanato.
James Vanderbilt mette in scena una vicenda molto controversa della recente storia americana, legata ad una delle personalità meno trasparenti della storia mondiale; anche per questo, quindi, è encomiabile la ricerca di una certa linearità e povertà del racconto in una sceneggiatura che poteva facilmente finire in un polverone. Il regista si attiene insomma alle notizie certe – qualora esistano – dello scoop giornalistico, astenendosi da un giudizio reale e limitandosi a raccontare quanto possibile, apportando peraltro un numero di modifiche decisamente limitato anche rispetto ai tempi cinematografici. Questa correttezza formale rende però Truth un film freddo, attaccato ai fatti che racconta in maniera professionale e senza lasciarsi andare ad un coinvolgimento emotivo che pure sarebbe facile destare (se questo coinvolgimento avrebbe distorto i fatti oppure no, questo è un altro discorso). Tutto è impeccabile, puntualmente scandito da tempi e didascalie. Cate Blanchett conferma la sua capacità di farsi carico di personaggi impegnativi e molto variegati tra loro, mentre Robert Redford assume forme ed espressioni del navigato anchorman che interpreta in modo perfetto. Eppure queste performance non bastano a creare empatia con il pubblico. Inoltre, il mondo esterno alla redazione che viene continuamente evocato dai personaggi resta sistematicamente tagliato fuori dal racconto, intervenendo solo come motore narrativo sine qua non. Solo un dubbio rimane riguardo alla veridicità che sembra fungere da pilone di questo film: essendo ambientato nel 2004, che senso hanno trucchi, acconciature e costumi così groovy e anni ‘70? Per non parlare di telefoni con pulsantiere retrodatate e cellulari quasi inesistenti. In tutta questa esaltazione registica di una correttezza di cronaca, sembra essere sfuggito il senso del calendario storico. Vanderbilt riesce a mantenersi fuori dal filone complottistico in cui sarebbe stato semplice cadere, ma per farlo deve porre un’infinita attenzione all’argomento trattato, perdendo di fatto la connessione con gli spettatori, lasciandoli al di là dello schermo con poco da discutere se non il dato visivo. Il diritto/dovere di cronaca ha superato quello di comunicazione.
Truth [Id., USA 2015] REGIA James Vanderbilt.
CAST Robert Redford, Cate Blanchett, Topher Grace, Dennis Quaid, Elisabeth Moss.
SCENEGGIATURA James Vanderbilt. FOTOGRAFIA Mandy Walker. MUSICHE Brian Tyler.
Drammatico, durata 125 minuti.
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