59° BFI London Film Festival, 7-18 ottobre 2015, Londra
Lussuoso, intrigante, ipnotico
Nei primi anni ‘50, la giovane e inesperta Therese Belivet sta lavorando in un grande magazzino quando fa conoscenza con la facoltosa Carol Aird. La fascinazione vicendevole le porterà a stringere una relazione del tutto inaccettabile nella loro epoca.
La musica densa e incessante, i grandi spazi pieni di colori neutri, l’azione che risulta lenta e vorticosa allo stesso tempo si compongono in un film ipnotico, che si guarda trattenendo il respiro. A pochi minuti dall’inizio, Therese nota istantaneamente la figura di Carol nel suo negozio, pur non avendola mai incontrata prima. Quella scena basta per capire perché il ruolo sia andato a Cate Blanchett: il suo carisma e la sua eleganza si traducono perfettamente nel suo personaggio, che catalizza tutte le scene in cui è presente. Blanchett interpreta una donna che vive nella grandeur con una sottigliezza che la rende di questo mondo, un mondo in cui può incontrare e innamorarsi di Therese nonostante le loro differenze. Carol, il film, è assolutamente magnetico per merito di Carol, il personaggio. La prima volta che vediamo Therese, ha occhi spalancati e pieni di innocenza; Rooney Mara fa un lavoro superbo nel far disilludere e innamorare il suo personaggio allo stesso tempo, ma viene messa in ombra da Blanchett, la cui presenza catalizzerebbe l’attenzione anche del fan più accanito di Mara. I costumi di Sandy Powell rispecchiano in maniera interessante l’arco delle due donne. Carol passa il film indossando completo sartoriale dopo completo sartoriale e passeggiando in pelliccia; Therese ha berretto multicolore e una giacca a righe all’inizio del film, ma un completo altrettanto splendido e un aspetto altrettanto adulto entro gli ultimi minuti. Todd Haynes e il direttore della fotografia Edward Lachman hanno solo l’imbarazzo della scelta su come inquadrare le due protagoniste. La qualità granulosa del film (girato in super 16) contribuisce a dare ai set lussuosi e dettagliati un aspetto nostalgico, a tratti quasi irreale. Se c’è un difetto in Carol, è che Todd Haynes fa sembrare 118 minuti troppo pochi; forse basterebbe mezz’ora extra, o forse Haynes dovrebbe tornare alla miniserie per poter dipanare i suoi personaggi fino a fondo. Per tutto il film, nessuno usa mai la parola “lesbica” o “gay”: questo fa riflettere sulla moralità assurda degli anni ‘50, ma aiuta anche a comprendere quanto la complessità narrativa che Haynes infonde a Carol trascenda le solite etichette assegnate a questo genere di storie.
Carol [id., Gran Bretagna/USA 2015] REGIA Todd Haynes.
CAST Cate Blanchett, Rooney Mara, Sarah Paulson, Kyle Chandler.
SCENEGGIATURA Phyllis Nagy. FOTOGRAFIA Edward Lachman. MUSICHE Carter Burwell.
Drammatico/Romantico, durata 118 minuti.