SPECIALE CANNIBALI!
Indovina chi c’è per cena
Varcata la soglia di una casa e scoperchiato il vaso di Pandora, un gruppo di giovani avventurosi si ritrova alle prese con una famiglia di cannibali. Il male ha la maschera di pelle umana di un killer con la motosega: sopravvivrà soltanto una ragazza.
Quando un horror funziona, spesso resiste al passare degli anni meglio di altri generi. Un film “povero” come Non aprite quella porta dimostra l’assunto che, nonostante la confezione possa apparire figlia della propria epoca e per questo un po’ invecchiata, una buona idea è per sempre, tanto da assumere la consistenza di un archetipo, fonte di ispirazione per filoni come il teenage horror movie e il torture movie che, tuttavia, se ne discosteranno nello spirito. La protagonista diventa, a sua insaputa, una delle prime final girl del cinema horror (il personaggio femminile che sopravvive alla morte degli amici), anche se questa figura, antesignana delle innocenti ragazze della porta accanto come Jamie Lee Curtis e Heather Langenkamp, non ha ancora una connotazione definita. A emergere è piuttosto la morbosità di una famiglia maschio-centrica, carnivora e cannibale, in cui è assente l’elemento femminile, simbolo di fecondità e di possibile rinascita. Dominante è la figura del “nonno”, spersonalizzata, senza nome e omaggiata come un totemico pater familias, mentre il ciclo della vita e della morte viene perpetrato attraverso il consumo di carne umana: gli uomini si cibano di altri uomini per assorbirne la forza vitale, riesumando i cadaveri o uccidendosi a vicenda. Girato in anni in cui il fallimento della guerra in Vietnam era divenuto una sentenza, il film di Tobe Hooper trasuda un orrore tangibile, fatto di immagini sporche e di rumori stranianti, ma anche di simbologie sinistre che pescano nelle profondità dell’inconscio. L’inimmaginabile diventa reale, si fa presenza viva sullo schermo, e sebbene siamo ormai immuni di fronte a una violenza che dopo quarant’anni non colpisce la retina con la stessa forza, l’identificazione con le vittime, lo sgomento di fronte alla follia e la catarsi finale perdurano sino ad oggi.
Non aprite quella porta [The Texas Chainsaw Massacre, USA 1974] REGIA Tobe Hooper.
CAST Marilyn Burns, Gunnar Hansen, Paul A. Partain, Allen Danziger.
SCENEGGIATURA Kim Henkel, Tobe Hooper. FOTOGRAFIA Daniel Pearl. MUSICHE Wayne Bell, Tobe Hooper.
Horror, durata 83 minuti.