72a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, 2-12 settembre 2015, Lido di Venezia
BIENNALE COLLEGE
Chi ben comincia…
Blanka è uno (il migliore) dei progetti presentati alla 72a Mostra del Cinema di Venezia, nella sezione Biennale College. Come anche gli altri film (Baby Bump e The Fits), il film affronta una trama legata all’infanzia: in questo caso, Blanka è una ragazzina costretta a sopravvivere nelle strade di Manila, sfidando tutto e tutti con decisione e risolutezza.
Questo atteggiamento da sopravvissuta non le impedisce però di creare un legame, surrogato di quelli familiari mai avuti, con un chitarrista di strada cieco. Il loro rapporto assume presto le forme di quello padre-figlia, dando la forza ad entrambi di costruirsi un futuro, seppur incerto, e una corazza per difendersi dal mondo esterno con più decisione. Chiunque voglia unirsi a questa nuova famiglia improvvisata è ben accetto. Blanka è un film ben riuscito, che va oltre il manierismo con cui è utilizzata la macchina da presa e la correttezza formale, per arrivare a un’intenzione emotiva ben evidenziata dalla composizione del film. Sono soprattutto i rapporti umani a uscire dalla sceneggiatura con forza, in parte piuttosto malconci e in parte rivalutati. Insita probabilmente nella natura umana, la tendenza all’egoismo e alla necessità di soddisfare i bisogni (materiali) personali rende il panorama umano in cui si muove Blanka desolante e senza speranza, bilanciato solo da sparute presenze capaci ancora di apprezzare l’idea di famiglia. Nasce da un’infatuazione artistica per un uomo indifeso e rassegnato il nucleo della famiglia da cui ripartire, a cui si aggiunge anche un altro piccolo membro, che con un colpo di reni riesce a svincolarsi dal giogo di un’amicizia distorta. La brevità della durata e la compostezza della regia non impediscono ai personaggi di emergere con forza e schiettezza, permettendo così una quasi immediata empatia con il pubblico al di qua dello schermo cinematografico, pur mantenendosi lontano da pietismi e ridondanze patetiche. Semplice e diretto, pulito e aggraziato, Blanka avvicina gli spettatori a un mondo ben prevedibile, ma con una luce nuova, un’intenzione che non solo racconta dei fatti, ma li presenta quasi con ingenuità da un punto di vista diverso. Non persegue tanto il filone tematico dell’infanzia contrapposta all’età adulta corrotta, quanto si interessa dello scontro all’interno di ogni individuo che vede contrapposti istinti diversi: ambizioni degenerate e talenti genuini, onestà e meschinità, grettezza e trasparenza. In altre parole, si potrebbe dire che è lo scontro tra bene e male ad arrivare sullo schermo della sala cinematografica, prendendo le forme di una dolcezza che i personaggi protagonisti sanno trasmettere in maniera molto efficace.
Blanka [id., Filippine/Giappone/Italia 2015] REGIA Kohki Hasei.
CAST Cydel Gabutero, Peter Millari.
SCENEGGIATURA Kohki Hasei, Anita Voorham. FOTOGRAFIA Takeyuki Onishi.
Drammatico, durata 75 minuti.