72a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, 2-12 settembre 2015, Lido di Venezia
FUORI CONCORSO
Faccia a faccia con il maestro
Presentato fuori concorso alla 72a edizione della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, De Palma di Noah Baumbach e Jake Paltrow ci trasporta in un viaggio a ritroso nel tempo che attraversa tutta la filmografia del regista americano, omaggiato al Lido col premio “Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker Award”.
Il documentario è una lunga intervista in cui la voce narrante di De Palma ci guida alla scoperta delle sue opere, partendo dalle origini del suo amore per il cinema fino all’ultimo Passion, presentato a Venezia nel 2012. L’alternarsi della figura del regista con le scene dei suoi film procede linearmente dando vita a un funzionale accostamento di parole e immagini, in cui è senza dubbio il contenuto più che la modalità del racconto a stuzzicare l’attenzione dello spettatore. Numerosi sono gli aneddoti che De Palma riporta, senza autocompiacersi e spesso con vena autoironica, in merito non solo alla genesi dei film ma anche al rapporto coi suoi collaboratori e colleghi. Scopriamo così che Sissy Spacek sarebbe forse diventata la principessa Leila di Guerre Stellari, se il marito non l’avesse dirottata sulle audizioni di Carrie – Lo sguardo di Satana; che da ragazzino il regista pedinava suo padre, fedifrago impenitente, smascherandolo durante le sue scappatelle proprio come Keith Gordon spia Michael Caine in Vestito per uccidere; che in attesa di Al Pacino, costretto all’ospedale a causa di una piccola ustione rimediata sul set, De Palma ha dedicato il tempo concesso dalla sfortuna ad arricchire di nuove inquadrature il finale di Scarface, trasformando fatalmente la celebre scena in un’interminabile sequenza di sparatorie. Al di là di queste piccole curiosità, i momenti più interessanti sono rappresentati dalle riflessioni sul lavoro del regista, sul rapporto con i produttori, con la censura e con il pubblico, considerazioni che offrono un ritratto di un autore umile e sincero, consapevole non solo dei suoi successi ma anche dei suoi fallimenti, e trasparente nel raccontare le delusioni maturate lontano dal set, come il divorzio dalla prima moglie Nancy Allen. Fare il regista è un mestiere duro in cui bisogna fronteggiare imprevisti e fare i conti con persone che cercano di imporre la propria idea di cinema, presentato da De Palma come una forma d’arte in continuo divenire. Il processo che porta alla nascita di un film vive di trasformazioni repentine e incalcolabili, e la grandezza di un regista consiste non tanto nel premeditare a tavolino ciò che sarà il suo film una volta uscito in sala, quanto saper adattare l’imprevisto alle proprie esigenze espressive.
De Palma [id., USA 2015] REGIA Noah Baumbach, Jake Paltrow.
Documentario, durata 110 minuti.