72a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, 2-12 settembre 2015, Lido di Venezia
VENEZIA CLASSICI
Che vitaccia!
Proviamo a dimenticare le caratteristiche dell’abusata definizione “commedia all’italiana” e soffermiamoci esclusivamente su uno dei capolavori di Dino Risi, I mostri, un trattato storico che dovrebbe entrare di diritto nei programmi scolastici di ogni ordine e grado.
Uno dei film a episodi più famosi del cinema italiano, I mostri è l’essenza del talento di Risi, lontano in parte dallo stile di altri suoi coevi. Se Monicelli raccontava l’italiano medio cercando anche di collocarlo in un contesto “favolistico”, vedi L’Armata Brancaleone, Toh, è morta la nonna e Il marchese del Grillo, per poi adottare il contemporaneo, Risi ne tratteggiava le tipiche peculiarità con un sentimento neorealista. Esempi di tutto ciò si possono trovare in Il sorpasso, Vedo nudo e Sono fotogenico, ma soprattutto I mostri dove sembra quasi che ci sia un taglio documentaristico. L’Italia modificata dal boom, che riscopriva i furbetti e i miseri personaggi di alcuni anni prima “corretti” dai soldi. Una sorta di candid camera recitata, figlia dei “pedinamenti” zavattiniani. Comportamenti mostruosi fatti passare per normali e/o ordinari, una costante della nostra società che ancora oggi fa rabbrividire gli stranieri. La nostra Storia ha saputo dimostrarci che il popolo italiano necessita di essere governato con mostruosità e ignoranza, e dal potere ha sempre imparato come comportarsi. Sono i personaggi di Tognazzi e Gassman a personificare l’arretratezza e la volgarità per la quale il nostro Paese non riuscirà mai a rialzarsi. Un discorso forse banale ma sempre valido, che vede avanzare e arrivare al successo gli ipocriti e gli stronzi. La poetica risiana cercava sempre di dimostrare questo assioma assoluto, attraverso il tratteggio di storie in cui riconoscersi con meno senso del grottesco rispetto ai canoni. Perfino una commedia come Venezia, la luna e tu spuntava parlando della disfunzione della famiglia e della meschinità dell’uomo con il velo della risata. I mostri oggi sarebbe un film “scandaloso”, soprattutto per gli episodi sulla politica e la cultura, all’epoca destò più curiosità che scherno forse perché l’italiano manteneva ancora una parvenza di finta innocenza. Oggi, è ovvio, la realtà ha superato la fantasia e infatti il tentativo di riproporre la struttura con I mostri oggi nel 2009 è fallita: il riso è stato seppellito dalla noia e dal surreale ma soprattutto dalla realtà. I vizi dell’epoca sono diventati routine e moda, e ormai poco ci tocca…spaventiamoci signori, spaventiamoci.
I mostri [Italia 1963] REGIA Dino Risi.
CAST Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Ricky Tognazzi, Lando Buzzanca, Marisa Merlini.
SCENEGGIATURA Age e Scarpelli, Elio Petri, Dino Risi, Ettore Scola, Ruggero Maccari. FOTOGRAFIA Alfio Contini. MUSICHE Armando Travajoli.
Commedia, durata 118 minuti.