Ormai ci siamo, la 72a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è ai nastri di partenza. Le aspettative e le speranze che ci affliggevano nei mesi precedenti hanno lasciato spazio alle certezze, delineando una realtà che lascia ben poco spazio all’immaginazione. Perché l’avvicinarsi di un Festival cinematografico importante, quale è Venezia, è costellato da molte fasi che pian piano vanno a comporre un puzzle che diventa subito il nostro unico punto di riferimento, dove film, star, conferenze stampa e pause caffè sono incastrate alla perfezione – o almeno ci si prova.
Così, le inevitabili delusioni di fine luglio lasciano spazio a un programma che non ammette repliche, nel quale le presunte mancanze vengono sostituite da quelle che presto diventeranno delle gradite e inaspettate sorprese. In fondo, succede ogni anno, quindi inutile soffermarsi su quello che avrebbe potuto o dovuto esserci, perché il bello dei festival è proprio questo: viverlo senza troppe aspettative. Aspettative che però sono inevitabili, perché fanno sì che la magia del cinema non vada mai perduta, ma conservata per quei film che lasciano il segno e toccano le corde del cuore. Quali saranno in questa 72a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia? Difficile dirlo con certezza, ma di sicuro alcuni titoli hanno tutte le caratteristiche per non passare inosservati. Se si considera il concorso – di cui fanno parte 21 film, 3 registi Leone d’Oro e 2 Premio Oscar – le attese sono per The Danish Girl (di Tom Hooper) con il Premio Oscar Eddie Redmayne nei panni di un transessuale, per il ritorno al Lido di Aleksandr Sokurov con Francofonia e per i quattro italiani, rappresentati da Marco Bellocchio con Sangue del mio sangue, Giuseppe M. Gaudino e il suo Per amor vostro, Luca Guadagnino con A Bigger Splash e l’esordiente Piero Messina con L’attesa. A questi si aggiungono, fuori concorso, il nuovo lavoro di Scott Cooper, Black Mass, con Johny Depp e Joel Edgerton, e Spotlight, di Thomas McCarthy, con Michael Keaton e Mark Ruffalo. Trovano spazio, però, anche il documentario su Brian De Palma di Noah Bambach e Jake Paltrow, e il debutto del Sud Africa (in concorso) con The Endless River di Oliver Hermanus. Un Festival, quindi, che si preannuncia “sorprendente e per niente scontato”, a detta del direttore artistico Alberto Barbera, dove storie di vita reale si intrecciano ad altre di fantascienza (come Equals di Drake Doremus) o a guerre civili africane (Beasts of No Nation di Cary Fukunaga). Ce n’è per tutti, anche per chi non vuole passare le intere giornate in sala. Sul red carpet, infatti, non mancherà la Hollywood che conta, dove sfileranno, tra gli altri, anche Anthony Hopkins, Robert Pattinson e Kristen Stewart. Il countdown è ufficialmente iniziato e terminerà quando Everest (di Baltasar Kormákur, con Jake Gyllenhaal) inaugurerà ufficialmente la 72a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, con la speranza che, dopo la conquista della vetta, sia tutto in discesa. Film, registi e attori, ora tocca a voi. Confrontatevi con la giuria presieduta da Alfonso Cuarón e stupiteci. Non chiediamo altro. Buon festival a tutti!