Romeo e Giulietta sbarcano nello spazio
2024. Dopo dieci anni Roman, alieno umanoide, rivede tra i banchi di scuola Emery, la bimba che l’aveva salvato dopo il dirottamento dell’astronave. Ed è subito amore. Ma, nonostante il programma d’integrazione pilota, come Shakespeare c’insegna, la strada che porta alla libertà sentimentale e personale è lunga e lastricata di insidie e di nemici. Su entrambi i fronti.
La stagione estiva televisiva solitamente è un periodo di stasi, nel quale si assiste alla riproposizione trita e ritrita di programmi datati, raramente interrotta da novità. Quando capita addirittura che uno show inedito venga trasmesso contemporaneamente da ben due emittenti nazionali – una free e l’altra no – la cosa stupisce non poco. È successo con Star-Crossed, bizzarria inaspettata tutta italiana dei palinsesti del solleone. Una singolarità ancora più eccezionale se si pensa che negli USA la serie è stata cancellata dopo soltanto una stagione per presunta scarsità di seguito e peculiarità artistiche, suggerendo ai non addetti ai lavori che doveva trattarsi di un flop. Eppure non tutto torna. Prendiamo l’episodio pilota, costruito per sembrare l’ouverture di una rivisitazione scarsamente fantasiosa di ambientazioni e situazioni già viste e che risvegliano in chiunque abbia seguito − anche distrattamente – i palinsesti televisivi negli ultimi vent’anni dei precisi ricordi televisivi (Roswell, Life Unexpected, Smallville, ecc.). Più si va avanti con l’episodio e più i déjà-vu si fanno deliberatamente sfacciati: non è solo un caso ma parte di un preciso piano che conta e spera nel fattore curiosità indotto nella platea dalle forti analogie televisivo-cinematografiche per catturare l’attenzione del pubblico. Impossibile non fare paragoni con Roswell visto che i due telefilm non solo condividono un incerto destino televisivo (la serie di Katims infatti riaprì i battenti solo grazie alla dirompente protesta degli aficionados) ma anche molte premesse comuni nel plot (astronavi precipitate e love story intergalattiche vi dicono niente?). Ma, a sorpresa, Star-Crossed svela subito grinta, coraggio e una narrazione ad alto tasso adrenalinico non comune agli altri teen drama: sdogana sentieri poco battuti nelle serie televisive per adolescenti e non (vedi i settori militarizzati off limits nelle città e gli amori saffici), tratta più schiettamente tematiche come integrazione, comunicazione interpersonale e scontri generazionali. E può perciò allontanarsi dall’accusa di mero plagio e attestarsi come una sorta di Roswell 2.0, degno erede e assieme innovatore del genere fantascientifico televisivo già apprezzato dai telespettatori. Non stupisce che, lungi dal voler capire gli arcani i meccanismi che orchestrano già in nuce ciò che vedrà la luce in tv o al cinema, da più di un anno nutrite schiere di spettatori al di là e al di qua dell’Atlantico chiedono soltanto di dare a Emery e a Roman una nuova chance televisiva. Non sarà un capolavoro assoluto ma, rispetto a tanta robaccia che da anni invade il piccolo schermo, meriterebbe perlomeno un altro capitolo.
Star-Crossed [id., USA 2014] IDEATORE Meredith Averill.
CAST Matt Lanter, Aimee Teegarden, Grey Damon, Malese Jow.
Fantascienza/Drammatico/Romantico, durata 60 minuti (episodio), stagione 1.