ANTEPRIMA
Siamo fatti (all’incirca) così
Gli ultimi quattro anni sono stati deludenti per i fan dello studio d’animazione di Toy Story, che sembrava aver perso la sua capacità di raccontare storie che fossero popolari e originali allo stesso tempo. Era quasi come se fosse avvenuto un trasferimento di energie dalla Pixar a mamma Disney, che, grazie a Frozen, ha dimostrato di potere ancora dominare il pubblico e il box office come una volta (il momento di svolta è stato l’uscita di Rapunzel).
La Disney resta però legata a uno schema di narrazione favolistica che dà poca importanza all’originalità, una qualità che ha sempre contraddistinto la Pixar, che con Inside Out è tornata a lavorare a livelli altissimi. Il nuovo lungometraggio, che in Italia uscirà il 16 settembre, racconta la storia di Riley, una ragazza di undici anni che deve affrontare un trasloco e la conseguente perdita delle amicizie dovuta alla rilocazione improvvisa. Il tutto è osservato dall’interno del cervello di Riley, una cabina di pilotaggio guidata da cinque individui dalle personalità conflittuali: Gioia, Tristezza, Paura, Rabbia e Disgusto. Essi non guidano l’arbitrio di Riley, ma controllano i suoi sentimenti dominanti; si può dire che la cabina di pilotaggio sia una sorta di ipotalamo e che i cinque amici personifichino le sostanze ghiandolari che determinano i nostri sentimenti. Il film instaura immediatamente un rapporto di causa-effetto, ambivalente e dalle regole abbastanza precise, tra il mondo interno e quello esterno alla mente di Riley. Qui sta un punto di originalità di Inside Out: la psiche non è rappresentata con esattezza scientifica (non è un clone di Esplorando il corpo umano) ma in maniera metaforica e semplificata. Questa scelta è più efficace rispetto all’approccio “scientifico”, che si sarebbe rivelato senza dubbio inadatto a spiegare una materia infinitamente complessa come quella psichiatrica, tanto più in un film che vuole essere prima di tutto un racconto di formazione e poco interessato agli scopi divulgativi. Lo sconvolgimento emotivo di Riley determinerà un cambiamento di assetto nella sua psiche e, in particolare, Tristezza, che fino allora era stata un sentimento secondario, scoprirà di avere un ruolo di primo piano nella gestione dei ricordi della ragazza. Saranno proprio Tristezza e Gioia ad affrontare un viaggio nella mente di Riley, in seguito a un incidente che le vedrà espulse dalla cabina di pilotaggio e lanciate nel labirinto in cui sono archiviati i ricordi. Dovranno mettere da parte le differenze e comprendere che sono due facce della stessa medaglia per attraversare i meandri della mente e tornare al punto di partenza prima che la loro assenza provochi dei danni irreparabili alla coscienza della ragazza.
Inside Out [id., USA 2015] REGIA Pete Docter, Ronnie del Carmen.
CAST (DOPPIATORI ORIGINALI) Amy Poehler, Diane Lane, Richard Kind, Bill Hader.
SCENEGGIATURA Meg LeFauve, Josh Cooley, Pete Docter. FOTOGRAFIA Patrick Lin, Kim White. MUSICHE Michael Giacchino.
Animazione, durata 94 minuti.