L’apologia del loculo
“Pensa al tuo domani” è lo slogan che il becchino di Bitonto, Pinuccio Lovero, buono e dalle braccia “vigorose” e “solerti”, addotta per il suo programma “cimiteriale”. Dopo Pinuccio Lovero – Sogno di una morte di mezza estate (2008), il giovane regista Pippo Mezzapesa, torna a raccontare con Pinuccio Lovero – Yes I Can (ironico il sottotitolo, una strizzata d’occhio al celebre motto di Barack Obama), un antieroe, figura ingenua e delicata, poetica e piena di vitalità, la storia di un uomo talmente tanto comune da imbarazzare, talmente tanto candido da intenerire.
Sotto il simbolo di Sinistra Ecologia e Libertà, il nostro candidato, amante della notorietà (viene intervistato da Paolo Bonolis, Giancarlo Magalli e Fabrizio Frizzi), dello spettacolo e del cinema, espone le sue idee, fortemente e quasi “tragicamente” legate alla “terra” e al quotidiano. Se al cinema ci sono spesso personaggi forti, capaci, pronti, eroi con milioni di super poteri per salvare il mondo, Pinuccio al massimo può salvare i suoi concittadini dall’assenza di loculi. L’autore mira a svelare quell’Italia strana, paradossale, quell’Italia sopita, nemica di se stessa e dei suoi figli, parossistica talvolta e lo fa servendosi della maschera grottesca e malinconica di Pinuccio. Il protagonista ama il suo lavoro, vuole veramente migliorare Bitonto e crede, perché si affida e confida negli altri, di poter vincere grazie al suo visionario e metaforico slogan − il domani a cui si riferisce è ovviamente l’aldilà e le tombe sono il simbolo in terra della vita oltre la morte. Grazie ad un personaggio tanto “eccezionale” ed esilarante, quanto normale riesce a trattare con semplicità e garbo due tematiche difficili, morte e politica, e anche la morte di una certa politica, quella maneggiona, lontana dal cittadino e incapace di comprenderne i bisogni. Infatti Pinuccio non si lancia in voli pindarici, promette qualcosa che può dare realmente – come anche i suoi “colleghi candidati”, espressione di una politica di paese, fortemente legata alla risoluzione dei problemi −, circostanza quasi impossibile oggi. Sembra un gigante rispetto a certe figure a cui siamo abituati, quelle dei palazzi e delle tangenti; vive la politica a misura d’uomo, incarnandone il significato etimologico, ed è proprio per questo che alla fine umiliato dice “Mi hai votato? No, e allora non lamentarti se non trovi nessun loculo libero”. Mezzapesa con forza genuina entra ed esce tra finzione e documentario, utilizzando a volte il tono amaro, a volte quello lieve (l’amore per Anna e la sequenza del Tango delle capinere), l’occhio vigile e amorevole del regista segue la sua “anima bella” e insiste su di lei e sul suo paese con la leggerezza di chi è capace di parlare del quotidiano e delle piccole cose.
Pinuccio Lovero – Yes I Can [Italia 2012] REGIA Pippo Mezzapesa.
CAST Pinuccio Lovero, Anna Pappapicco, Nicola Cambione, Nichi Vendola.
SCENEGGIATURA Pippo Mezzapesa. FOTOGRAFIA Michele D’Attanasio. MUSICHE Gabriele Panico.
Docu-fiction, durata 72 minuti.