SPECIALE SE QUESTA È RELIGIONE
Mash-up culturale
Loki e Bartleby sono due angeli caduti che hanno scoperto un modo per raggiungere nuovamente l’alto dei cieli. Così facendo, però, negherebbero il dogma principale del cattolicesimo: l’infallibilità di Dio. Un serafino scende sulla Terra per incaricare una ragazza di impedirgli di minare le fondamenta della cristianità. A proteggerla ci penseranno due profeti: Jay e Silent Bob.
Un Kevin Smith in ottima forma dà vita a una storia e a un ampio ventaglio di personaggi del tutto credibili e coerenti, sia con se stessi, sia con le credenze e i pilastri fondanti della religione (e in qualche modo della cultura in generale) del mondo occidentale. Aldilà dell’ironia e della sagacia utilizzata da Smith nel suo “View Askewniverse”, l’operazione portata sullo schermo è la riconduzione della sfera più eterea che ci sia alle dinamiche e alle forme terrene. Da Dio e Gesù fino agli apostoli più ignorati, tutti gli agenti dell’oltretomba e della Bibbia stessa vengono abbassati (letteralmente) alla dimensione umana e mortale, in cui tutti (anche Dio in persona) si devono prendere le loro responsabilità. Ogni azione, a prescindere da dove arrivi, porta con sé delle conseguenze e le dinamiche universali del bene e del male non si sottraggono a questo funzionamento. Ricorrere a un cast ricco di allegorie riflette la pregnanza tematica del film, cui corrisponde una mescolanza di generi e di universi culturali diversi. Da Alanis Morissette ad Alan Rickman passando per Jay e Silent Bob, si palesa, ancora una volta, la capacità del regista di creare universi capaci di far coesistere tra loro contraddizioni al limite del possibile. Eppure in Dogma, così come in Clerks – Commessi, Smith riesce a costruire una realtà credibile cui affezionarsi, cosa che ad esempio in Tusk viene meno. L’irriverenza delle immagini proposte non raggiunge mai una vera e propria offesa, per quanto dissacranti possano essere, sottolineando come eventuali proteste davanti ad una sceneggiatura come questa possano essere stupide e vacue. Il messaggio è esplicitato a chiare lettere nei cartelli iniziali in cui, senza troppa sottigliezza, viene usato il povero e bistrattato ornitorinco come testimonianza del senso dell’umorismo divino e, con esso, della stupidità di certe ritrosie. Il tabù della satira religiosa viene qui rimosso, ricorrendo non tanto ad invettive dirette e infiammanti, quanto a una rilettura dei maggiori racconti biblici in chiave moderna e, perché no, più verosimile rispetto a quella originale. Se nella filmografia di Smith si sono susseguiti tanti alti e bassi, Dogma è senza dubbio un esempio dei momenti meglio riusciti.
Dogma [id., USA 1999] REGIA Kevin Smith.
CAST Ben Affleck, Matt Damon, Linda Fiorentino, Jason Mewes, Chris Rock, Alan Rickman, Salma Hayek, Kevin Smith, Alanis Morissette.
SCENEGGIATURA Kevin Smith. FOTOGRAFIA Robert Yeoman. MUSICHE Howard Shore, Alanis Morissette.
Commedia, durata 130 minuti.