I due volti della vendetta
Le nuove regole dell’ex sodale di Lars von Trier obbediscono al revisionismo del genere più americano di tutti: il western. Facendo man bassa di stereotipi figurativi e costruendo simulacri del tempo che fu, Levring ci regala un omaggio sincero del mito della frontiera.
Forse la più grande intuizione alla base di The Salvation sta nell’uso di atmosfere noir e dello scetticismo tipico del genere teso a irreggimentare il gioco della “westernizzata” scala dei piani, lunghi, medi e di figura. Claustrofobico e ottundente, pur mantenendosi saldo ai principi che furono già di John Ford, Howard Hawks e Sergio Leone, il film di Levring ci regala cornici pittoriche a tonalità calde, deserti polverosi (siamo sull’altipiano africano) e personaggi-tipo dell’epopea western, inondando la scena di una violenza cruda senza mai divenire aperto splatter. Il risultato è un film “ossimorico”, compresso e di largo respiro, stilizzato e sovraccarico. Riuscito sì, ma solo nella misura in cui si considerino genuine e necessarie le intenzioni di un tributo dopo Appaloosa o il recente The Homesmen. Il regista si è divertito a concepire una ballata epica che narra del “culto del fuorilegge” di cui parlavano Fenin ed Everson, riferendolo alla storia individuale di un europeo in cerca di una rinascita nella terra delle opportunità. Mads Mikkelsen, che passa con disinvoltura dai panni del cannibale Lecter a quelli impolverati di un danese in cerca di riscatto dopo la guerra contro i tedeschi, è Jon, colono che non aspetta altro se non l’arrivo di moglie e figlio nell’America del 1871. In un tremendo agguato due bifolchi colpiscono a morte il figlioletto e stuprano la moglie uccidendola, trasformando l’ex soldato in una macchina di morte pronto a giurare vendetta contro gli autori del massacro. Purtroppo per lui, uno dei criminali da lui ucciso è il fratello di Delarue (Jeffrey Dean Morgan), aguzzino di Black Creek e protettore della bella “principessa muta” Madelaine (Eva Green). Orchestrate sul legame di sangue tra due vendette diverse, le vicende di Jon e Delarue si intrecciano, come le loro pistole fumanti, attraverso ritualità belliche e duelli coreografici, incanalando una tensione crescente da “tragedia inesplosa”, introspettiva e catartica. Trait d’union tra i due e tra passioni fuorilegge e doveri morali è Madelaine, una Eva Green che, con gesti e “sguardi” azzurri dà profondità alla scena e, come in molti film fordiani degli anni ’40, si fa garante delle leggi di convivenza nella wilderness sconfinata. Al calar del sole due eroi solitari si allontaneranno a cavallo in cerca di nuove avventure, come in ogni affresco frontaliero che si rispetti?
The Salvation [id., Danimarca 2014] REGIA Kristian Levring.
CAST Mads Mikkelsen, Eva Green, Jeffrey Dean Morgan, Eric Cantona, Jonathan Pryce.
SCENEGGIATURA Anders Thomas Jensen, Kristian Levring. FOTOGRAFIA Jens Schlosser. MUSICHE Kasper Winding.
Western, durata 90 minuti.