INEDITO – USA 2014
New New Hollywood
Al terzo lungometraggio, J.C. Chandor si conferma come uno dei talenti migliori del cinema americano contemporaneo. Un talento versatile, capace di passare dal parlatissimo esordio “tutto in 24 ore” di Margin Call – il film più riuscito sulle origini della crisi economica mondiale ancora in corso – a un film completamente privo di dialoghi come All Is Lost.
Anche A Most Violent Year racconta una lotta contro il tempo, è scritto benissimo e solido narrativamente, e, come i film precedenti di Chandor, può contare su ottime interpretazioni. Se la Chastain, qui in un ruolo da non protagonista, ma fondamentale, quello di Anna, è sempre affidabile, la performance del lanciatissimo Oscar Isaac, già apprezzato nel coeniano A proposito di Davis, può ricordare, per intensità, un giovane Pacino: stessa ferocia negli occhi, stessa freddezza pronta a esplodere in violenza da un momento all’altro. Non è questo l’unico elemento da citare per spiegare il fascino retrò del film, un prodotto raffinato ed elegante, per spettatori adulti, decisamente in controtendenza nella Hollywood di oggi, dove invece dominano i blockbuster supereroistici. L’eccellente fotografia di Bradford Young (Selma), cupa e piena di chiaroscuri, a tratti fa venire in mente i dipinti di Hopper o il Gordon Willis “principe delle tenebre” del Padrino. E la New York del 1981 in cui è ambientata la vicenda sembra proprio quella dei film di Sidney Lumet, ma ha anche la durezza dello Spike Lee de La 25a ora. “Ho passato tutta la vita a cercare di non diventare un gangster”, dice il protagonista di questa storia di sopravvivenza, Abel Morales. E ancora, parlando della sua carriera da imprenditore: “Il risultato non è mai in discussione. Ho sempre scelto il percorso più corretto per arrivarci”. Non c’è da credergli, sia perché, contraddicendosi, afferma “ho sempre avuto paura del fallimento più di ogni altra cosa”, sia perché Morales, con il suo infallibile “eye contact”, è un venditore nato, accusato anche di evasione fiscale e truffa. Uno di quei personaggi che hanno in mente solo il denaro e che passano le giornate a escogitare metodi per procurarsene sempre più, o almeno per non perderne. Il film di Chandor è insistente e dettagliato, analitico nel mostrare tutte le tappe del processo attraverso il quale Morales è intenzionato ad arrivare ai suoi due obiettivi: chiudere entro trenta giorni l’acquisto del deposito di carburante sulla baia, chiedendo soldi in prestito a chiunque, e scoprire chi manda i rapinatori a rubargli il carburante, che la Standard, la sua società, trasporta con dei camion. Con una fermezza che la moglie Anna, ben più spregiudicata di lui, ammira. E in questo film darwiniano sul sogno americano, nel suo universo valoriale, la determinazione “è tutto ciò che conta”.
A Most Violent Year [id., USA 2014] REGIA J.C. Chandor.
CAST Oscar Isaac, Jessica Chastain, Elyes Gabel, Albert Brooks, David Oyelowo.
SCENEGGIATURA J.C. Chandor. FOTOGRAFIA Bradford Young. MUSICHE Alex Ebert.
Drammatico, durata 125 minuti.