Io, te e una piscina
Era il 2008 quando, vincendo il premio come miglior rivelazione al Festival di Angouleme, l’allora ventiquattrenne Bastien Vivès si presentò al mondo del fumetto con Il gusto del cloro, oggi ri-pubblicato dalla The Book Edizioni in una versione con un finale rivisto dallo stesso autore.
Due i personaggi in scena. Anzi, tre: un ragazzo costretto ad andare a nuotare dai suoi problemi alla schiena ma per niente a suo agio in acqua; una ragazza, provetta nuotatrice, la quale decide di porre rimedio alla goffaggine del ragazzo; la piscina, ambiente che amplifica e deforma le interiorità del protagonista. Il gusto del cloro, infatti, trova la sua forza e il suo fascino nel modo in cui riesce a rendere quasi astratta una storia minimale e assolutamente quotidiana, quella di un innamoramento e di un piccolo percorso di formazione, tutto – veloce prologo escluso – svolto nel perimetro della piscina. Una storia che, di per sé, non è particolarmente originale, ma che l’autore/disegnatore riesce a togliere dalle secche della banalità portandola nel campo di quello che si può, con un po’ di libertà, definire quasi un realismo magico soprattutto per il ruolo che riesce a dare all’atmosfera ovattata, quasi da “non luogo”, della piscina e alle deformazioni con cui i corpi appaiono se osservati sott’acqua: questi assumono il ruolo di grancassa delle sensazioni del protagonista, e sottolineano l’evolversi della vicenda. Oltre alla sicurezza del tratto, morbido e abile nel rimanere in un monocromatismo che, anche qui, è a metà strada tra naturalismo e astrattismo, estremamente significativo è il montaggio, quasi cinematografico, delle vignette: tutta la vicenda ruota sull’alternanza tra soggettive e “oggettive” (che, in molti casi, rimangono nel limbo delle “false soggettive”) o panoramiche, così come è reso benissimo il rapporto tra i personaggi e gli spazi: ingressi visti con la coda dell’occhio nell’angolino della vignetta, particolari lontani e quasi sfuggenti, panoramiche in cui l’oggetto della ricerca sfugge nel caos della folla dei nuotatori. Con i dialoghi ridotti al minimo, Il gusto del cloro è un piccolo grande racconto di formazione psicologica e interiore che trova linfa quasi esclusivamente dalla forza del disegno e del comparto grafico e stilistico (detto senza ombra di critica, intendiamoci), che così, nella migliore tradizione della graphic novel moderna, diventano essi stessi motori quasi autosufficienti della narrazione, e testimoni dei sentimenti provati dai personaggi. Con risultati estremamente affascinanti.
Il gusto del cloro [Le gout du clore, Francia 2008] TESTO E DISEGNI Bastien Vivès.
PUBBLICATO DA The Box Edizioni.
Bologna 2014, 144 pagine, 16.50 euro.