Dalla Russia con torpore
Mosca, 1952. Con la Seconda Guerra Mondiale alle spalle, l’Urss di uno Stalin ormai vecchio e prossimo alla morte è un sistema capillare di controllo dove nessuno è al sicuro e nessuno può dirsi innocente.
Leo Demidov (Tom Hardy) è un ufficiale della polizia segreta dell’MGB che viene spedito ai confini della civiltà per essersi rifiutato di denunciare sua moglie. Immerso in un’umanità disperata, ma lontano dall’influenza di Mosca, Demidov cercherà di fare luce su di una lunga serie di omicidi di bambini tra i quali anche il figlio di un suo caro amico. Dopo alcuni successi in patria (la Svezia) e un film da cassetta con Denzel Washington, il regista Daniel Espinosa si getta nelle complicate trame del libro di Tom Rob Smith per dirigere l’omonimo film Child 44. In questo thriller plumbeo, dove la luce raramente riesce a farsi largo tra le maglie dei fumi delle fabbriche o tra i vapori dei treni, il protagonista è un uomo coraggioso che decide di mettere a rischio la sua vita pur di combattere un sopruso, archetipo di una lunga serie di ribelli dal cuore d’oro, estremamente determinati nella loro ricerca della verità. Se l’ambientazione, un’Unione Sovietica visivamente molto potente, riesce di per sé a restituire il senso di una lotta impari fra l’uomo e il Sistema, mettendosi dalla parte di quest’ultimo nello schiacciare l’essere umano trasformato in schiavo della paura, la costruzione archetipica di eroi, antieroi, deuteragonisti schiaccia la narrazione dentro trame e risvolti già ampiamente percorsi e assolutamente attesi, modellando la Storia reale senza una precisa idea, come fosse semplicemente materia plastica da adattare a seconda dell’evenienza. Sarà colpa del doppiaggio ma Hardy, nelle vesti di un soldato ‘illuminato’, appare quanto mai impacciato, quasi prigioniero di abiti che non gli si addicono, tanto da creare un costante cortocircuito visivo fra Leo Demidov e il Charles Salvador protagonista di Bronson. Sarà poi colpa della presenza di Gary Oldman nel cast, ma la risoluzione finale nella quale un personaggio dona ad un altro il merito e la gloria dell’atto eroico assomiglia fin troppo alla morale de The Dark Knight per non risultare trita, banale e completamente ininfluente ai fini della storia. Senza rischiare ulteriori paragoni, il film è niente più e niente meno quello che ci si aspetta da un regista abbastanza anonimo e da una storia già scritta mille volte: il che andrà sicuramente bene per chi cerca nel buio della sala rassicurazioni, ma non può superare l’esame critico di chi, in quel buio, cerca intrattenimento e, saltuariamente, illuminazioni.
Child 44 – Il bambino n. 44 [Child 44, USA 2014] REGIA Daniel Espinosa.
CAST Tom Hardy, Noomi Rapace, Gary Oldman, Joel Kinnaman, Paddy Considine.
SCENEGGIATURA Richard Price (tratta dall’omonimo romanzo di Tom Rob Smith). FOTOGRAFIA Oliver Wood. MUSICHE Jon Ekstrand.
Thriller, durata 137 minuti.