I bambini parlano di tutto
39 bambini raccontano la vita, dal loro punto di vista. Bambini italiani anche se non dalla nascita, adottati o immigrati, ragazzini che riflettono su lutti enormi o terribili viaggi sui barconi. Figli importanti, figli ricchi e figli di nessuno. In questo enorme calderone Walter Veltroni fa parlare i suoi bambini di Dio e religione, di crisi e omosessualità.
Certamente la struttura ad hoc di I bambini sanno porta il discorso dove vuole l’adulto, in questo caso il regista ex politico cerca di elargire un po’ di “dottrina di sinistra” sul grande schermo. In effetti riesce nell’intento, tra momenti commoventi e di ilarità, grazie a piccoli uomini e piccole donne che ci mettono davanti a un dato che dovrebbe essere di fatto: siamo tutti uguali. Anche se gli occhi sono a mandorla o la pelle è di diverso colore, davanti alla telecamera che li intervista i nostri protagonisti sembrano tutti identici ma con diversi pensieri. Poi però le domande svelano alcuni particolari, la macchina da presa allarga l’inquadratura e allora vengono a galla la povertà, gli spazi troppo angusti, la fortuna di un’adozione inaspettata. Forse tutta l’operazione profuma troppo di buonismo, certo è che mai come in questo periodo servono voci innocenti che ci ricordino come chi scappa dal proprio Paese non lo faccia a cuor leggero o come la diversità stia negli occhi di chi guarda. Sicuramente il montaggio fa la sua parte nel documentario, è una parte importante della storia; scegliere chi e quali momenti entreranno a far parte del film è il lavoro del regista, che ovviamente vuole centrare il suo obiettivo. E l’obiettivo di Veltroni è un manifesto di vita raccontato da bambini, ben riuscito e ben articolato anche se “guidato”. Probabilmente il tutto poteva scorrere anche senza le scene di fabbriche chiuse o la dedica cinematografica inevitabile a Truffaut, momenti inutilmente retorici che cercano di dare un senso ulteriore al racconto ma che al contrario restituiscono allo spettatore l’idea quasi di un’improvvisazione. Eliminando i tempi morti il documentario I bambini sanno funziona; può non piacere il sottotesto, si può non apprezzare il desiderio di far andare il discorso verso una direzione studiata a tavolino, ma le quasi due ore di film scorrono veloci e leggere e forse fanno anche riflettere, perché i bambini sanno e raccontano ciò che li circonda con uno sguardo puro e illuso, di certo meno disilluso di quello adulto.
I bambini sanno [Italia 2015] REGIA Walter Veltoni.
SOGGETTO Walter Veltroni. MONTAGGIO Gabriele Gallo. MUSICHE Danilo Rea.
Documentario, durata 113 minuti.