SPECIALE NANNI MORETTI
L’ autocensura del dovere
Tutto il cinema morettiano oscilla tra politico e privato e cerca in quest’ultimo le conseguenze del primo, le posizioni prese dai singoli, per valutarle e giudicarle. La piscina luogo dell’immaginaria partita tra gli ideali ed il dubbio in Palombella rossa (1989) riappare due volte nel Caimano.
Una volta Bruno – il produttore interpretato da Silvio Orlando – nuota col coproduttore del suo prossimo film: Bruno si tiene faticosamente a galla mentre il polacco giudica pesantemente il nostro Paese, «l’Italietta insieme di orrore e folclore». In una scena successiva c’è una vasca, del tutto vuota: gli ideali sono morti e con essi i metri di giudizio per controllare la realtà; al suo interno Bruno e i suoi figli giocano a calcio. Il vuoto è stato colmato dal calcio, dagli spettacoli mediatici, sono state costruite città a nostra misura, televisioni per noi lavoratori e noi casalinghe; in sostanza bisogna prendere atto che «sono venti, trenta anni, che Berlusconi ha vinto e ci ha cambiato la testa». Come raccontare tutto ciò? Un ragazzo francese in Aprile (1998) incitava Nanni a girare un documentario sull’Italia, su cosa siamo diventati. Ma lui non se la sente, rimanda, vuole un caffè macchiato nel bel mezzo degli eventi “importanti” e vorrebbe nascondersi in un musical. Nel Caimano ci prova Teresa, una giovane regista interpretata da Jasmine Trinca, che va dritta al punto e propone a Bruno di fare il film. Ma la sua sceneggiatura è troppo esplicita, non piace alla Rai e non piace ai figli di Bruno, a cui lui racconta le storie su cui sta lavorando per farli addormentare, e che non rappresentano altro che un pubblico ideale e sincero. Il film allora non si fa, mancano i soldi, manca il cast, e nonostante qualche spezzone immaginato da Bruno, l’ambizione di poter spiegare l’Italia agli Italiani resta come un bisogno irrealizzato. E quello di Teresa è il vero Caimano, è il film che il pubblico si aspettava da Moretti e che lui ha in qualche modo negato, “censurato”, sovrapponendovi le crisi coniugali di Bruno, il suo rapporto con i figli, perché «anche se me lo spiegate io non lo capisco» come recita Bruno e perché in fondo «tutti sanno già tutto» ed è inutile mostrare. Moretti ha sì giudicato, ha fatto discutere, ha impersonato egli stesso Berlusconi nel finale come a dire “ci ha trasformato a sua immagine e somiglianza”, ma resta quel caos irrisolto, rappresentato dalle migliaia di mattoncini Lego che abbiamo davanti ma con cui non sappiamo costruire il senso di ciò che ci circonda; resta l’invidia per chi sa o dovrebbe controllare (il direttore d’orchestra, il regista) e non possiamo che ritrovarci in Bruno che grida «Che devo fare?» e che parla di noi molto più di qualsiasi ritratto di potere.
Il caimano [Italia 2006] REGIA Nanni Moretti.
CAST Silvio Orlando, Margherita Buy, Jasmine Trinca, Michele Placido, Giuliano Montaldo.
SCENEGGIATURA Nanni Moretti, Federica Pontremoli, Francesco Piccolo. FOTOGRAFIA Arnaldo Catinari. MUSICHE Franco Piersanti.
Commedia/Drammatico, durata 112 minuti.