SPECIALE NANNI MORETTI
Vitelloni ma idealisti
A distanza di un anno dal suo primo film, Io sono un autarchico, il giovane e antipatico Nanni Moretti torna con un film personale e a basso budget. Ecce Bombo non parla specificamente degli studenti universitari, ma li colpisce comunque perché racconta il loro futuro di piccola e media borghesia di estrema sinistra.
Seguiamo le vicende di quattro ragazzi, tutti ex sessantottini imbruttiti che si trovano a non avere uno scopo nella vita. Michele vive coi genitori e dà ripetizioni ai ragazzi del liceo, Vito è un impiegato, Goffredo è uno studente universitario fuori corso e Mirko è un ragazzo stralunato e problematico. Il quartetto vaga senza una direzione precisa, tra le serate al bar, le riunioni di autocoscienza, i cinema di periferia e i licei occupati. Rivoluzionari ma inconcludenti, idealisti ma svogliati, sono “pesci in un acquario” che si muovono sullo sfondo di una Roma periferica, distante mille miglia dagli scorci da cartolina. Il massimo della loro intraprendenza è andare sulla spiaggia di Ostia per vedere l’alba, solo per scoprire che il sole è già apparso alle loro spalle. Ecce Bombo non rappresenta una gioventù disillusa perché, nonostante tutto, i protagonisti continuano a credere nei propri ideali rivoluzionari, seppure in maniera passiva e astratta. Le utopie non sono morte, sono solo scadute e puzzano di latte cagliato. Nonostante ciò, in Ecce Bombo non c’è alcuna nostalgia per il Sessantotto e lo stesso vale per tutta la filmografia di Moretti, compreso il suo periodo più anti berlusconiano. Cosa tiene in piedi una narrazione così sfilacciata? Come al solito ci pensa la qualità dei singoli sketch (tragi)comici: Ecco Bombo introduce una lunga serie di personaggi e di battute che sono diventate patrimonio comune, conferendo al film lo status di cult. Si tratta, probabilmente, della pellicola più citabile di Moretti, basti ricordare i vari “Faccio cose, vedo gente” e “Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?”. Ecce Bombo ci ha regalato un vero armamentario di frasi che sfottono la paradossale figura del giovane borghese di estrema sinistra, ma non solo: “Te lo meriti Alberto Sordi!” è la frase simbolo di una battaglia al qualunquismo condiscendente di una certa commedia, che perdona tutto e strizza l’occhio ai vizi degli italiani. In questo film viene fuori il ritratto del primo Nanni Moretti, un grandissimo e geniale rompiscatole che non si accontenta di criticare politica e poteri forti ma prende di mira anche i giovani, le sinistre (anche quelle studentesche ed extraparlamentari) e la commedia all’italiana “impegnata ma non troppo”. In seguito il panorama politico è mutato rapidamente e il regista trentino ha abbandonato il tema dei giovani per dedicarsi a un impegno politico più maturo, ma il primo periodo della sua filmografia rimane il più audace per la sua difficile posizione di giovane autore che critica spietatamente i suoi coetanei e, quindi, il suo potenziale pubblico.
Ecce Bombo [Italia 1978] REGIA Nanni Moretti.
CAST Nanni Moretti, Luisa Rossi, Giauco Mauri, Lorenza Ralli, Fabio Traversa.
SCENEGGIATURA Nanni Moretti. FOTOGRAFIA Giuseppe Pinori. MUSICHE Franco Piersanti.
Commedia, durata 103 minuti.