Inizialmente lo abbiamo solo sognato. Poi caldeggiato, messo in preventivo e rimandato. E di nuovo discusso, annunciato con squilli di tromba e infine – lentamente ma inesorabilmente – realizzato. Ebbene sì: quello attualmente on line (dal focus sulla Dreamworks Animation alle prime visioni, dagli inediti alle serie tv e ai nuovi media) è l’ultimo numero di Mediacritica “vecchio stile”. Che ne sarà di noi (direbbe Muccino junior)?
Di certo non gettiamo la spugna, anzi rilanciamo. A distanza di quasi quattro anni dall’esordio cambiamo pelle, ci rifacciamo il look. Per farlo al meglio delle nostre possibilità siamo però costretti ad una pausa “tecnica” di assestamento, al termine della quale chi ci leggerà troverà una rivista rinnovata nello spirito e nei contenuti. Chi ci segue fin dal “lontano” (!) 2011 sa che Mediacritica è nata come una sorta di Master intra-universitario legato al Dams di Udine-Gorizia e caratterizzato dalla volontà di formare – lo dice la nostra stessa tagline – “un progetto di critica cinematografica” articolato in seminari, palestre di scrittura ed esperienze sul campo dei Festival nazionali. Un’intuizione innovativa e straordinariamente formativa, il cui principale merito va a quelli che ora sono i nostri “numi tutelari” ed editorialisti di punta: Roy Menarini e Sara Martin.
Al termine della fase di rodaggio la webzine è passata in toto nelle nostre mani (e sono tante, la nostra redazione conta più di trenta firme), e anche se ci è fin da subito piaciuta l’idea del “passaggio di livello” conseguente all’autogestione la verità è che l’evoluzione “reale” sta prendendo forma solo hic et nunc, nel momento stesso in cui scriviamo queste impacciate e approssimative righe. Nel nuovo svafillante layout di Mediacritica 2.0 troverete fra le altre cose una homepage più chiara e onnicomprensiva, la possibilità (finalmente!) di commentare e votare gli articoli, un archivio più facilmente consultabile…
Dulcis in fundo a battezzare la metamorfosi – speriamo non kafkiana – del sito introdurremo alcuni nuovi collaboratori, a completamento di una copertura ormai capillare di quasi tutte le regioni dello Stivale. Insomma, per farla brevissima: avrete di fronte una Mediacritica “nuova” ma non stravolta nei suoi connotati, che continuerà a sfornare uno Speciale ogni 7-15 giorni e ad offrire con il consueto taglio cinefilo ed entusiasta recensioni e approfondimenti su tutto ciò che riguarda l’audiovisivo. Ci vogliono ancora un paio di settimane di pazienza, il nostro work in progress non è ancora finito. Noi siamo molto curiosi di scoprire la nostra nuova veste, e speriamo lo siate anche voi. A presto!