She, robot
Il cadavere di una giovane ragazza viene ritrovato in una cisterna d’acqua all’interno di un campus universitario. In quella stessa struttura, Annalise Keating accosta la sua eccelsa carriera di avvocato a un corso su come sfuggire al peggio in ogni circostanza legale. La difesa della sospettata n.1 per l’omicidio nel campus permetterà alla professoressa di dimostrare le regole per commettere il delitto perfetto.
Il presupposto che sottosta a tutti gli episodi della prima stagione di Le regole del delitto perfetto è che non esiste la verità, bensì esistono solo le sue versioni, più o meno convincenti, più o meno verosimili e, soprattutto, più o meno adatte alle esigenze contingenti e interiori. Di frasi fatte dal contenuto esistenziale sono ricchi tutti gli episodi, connotando la sceneggiatura in senso non sempre positivo. Il fascino e il carisma di certi personaggi (la Keating per esempio) vengono a tratti annullati dalla piattezza anche interpretativa di altri (come il monoespressivo Wes). In questo senso, i dialoghi più pregnanti e maggiormente emotivi vengono riletti da una luce al limite della piattezza da quadretto di formazione. Le regole del delitto perfetto però è una serie tv e, nonostante momenti stagnanti dovuti a queste lungaggini di crescita adolescenziali, il meccanismo di fidelizzazione funziona. L’infarcitura di dure lezioni di vita e consigli esistenziali non arriva ad offuscare l’indubbio carisma esercitato da personaggi come la già citata Viola Davis/Keating che, in tutto e per tutto, costituisce l’occhio del ciclone della trama e della narrazione. È lei il pilone che regge tutto l’edificio. Seppure costruito con dettagli al limite della faciloneria (trucco impeccabile e andatura da camionista), la Davis regge un personaggio non semplice, che oltrepassa continuamente il limite della verosimiglianza. Perché, in fondo, nessuno riesce a credere alla storia raccontata, non tanto per i fatti esposti, ma per il dato umano che si muove intorno ad essi. Nonostante gli evidenti filtri interposti tra lo schermo e gli spettatori ed evidenti passaggi ostici da sorpassare, Le regole del delitto perfetto riesce comunque a mantenere un legame con il pubblico, una sorta di empatia che supera il buio e le tonalità scure dominanti e trova rifugio negli occhi e nelle decisioni ardite di una donna che di umano ha (ormai) ben poco. Annalise Keating, o l’automa che è in lei, è il maggiore punto di interesse, in quanto personaggio lontano dai protagonisti di Dr. House e House of Cards, ma ugualmente incisivo.
Le regole del delitto perfetto [How to Get Away with Murder, USA 2014-in corso] IDEATORE Peter Nowalk.
CAST Viola Davis, Alfred Enoch, Katie Findlay, Matt McGorry, Karla Souza, Charlie Weber.
Legal Drama, durata 43 minuti (episodio), stagione 1.